Justin Bieber potrebbe essere espulso dagli Stati Uniti d’America dopo l’ultima bravata. E’ la richiesta di oltre 40.000 cittadini americani che hanno deciso di usare l’arma più potente a loro disposizione: la petizione.
Espellere il cantante dagli Stati Uniti e revocargli il visto è possibile ma l’ultima parola spetterà al Presidente Barack Obama che analizzerà attentamente le richieste dei cittadini statunitensi una volta che la petizione raggiungerà la soglia minima di firme stabilita dal Governo.
Attualmente infatti in America servono 100.000 firme per far sì che una richiesta – avanzata da parte di comuni cittadini – raggiunga la Casa Bianca e il capo dello Stato. Per raccogliere le circa 60.000 firme mancanti, i firmatari della petizione hanno ancora qualche settimana di tempo, fino al 22 febbraio.
Cosa accadrà il 22 febbraio?
Le firme verranno contante.
Se saranno meno di 100.000 non se ne farà nulla e la richiesta cadrà ancora prima di essere sottoposta ad Obama.
Se le firme saranno più di 100.000 invece ad Obama toccherà analizzare la richiesta e fornire pronta risposta.
L’ultima parola, dunque, sull’espulsione di Justin Bieber spetterà comunque a lui. Da parte dei firmatari della petizione solo una proposta, che potrà o meno trovare accoglimento.
In caso di approvazione, la star canadere vedrà il suo visto revocato con conseguente espulsione dagli Stati Uniti d’America. Qualora invece Obama dovesse rispondere in modo negativo, nulla succederà nella vita del cantante.
Sebbene siano in molti ad essere pessimisti, sul web spunta anche l’ipotesi che Obama possa effettivamente valutare l’atteggiamento di Bieber dannoso per l’America e che possa quindi decidere di giudicarlo dannoso alla comunità ed espellerlo. E’ quello che si augurano gli oltre 40.000 cittadini che hanno già firmato la petizione sulla piattaforma We The People, fortemente voluta per facilitare la comunicazione tra Obama e gli americani.
Quale sorte toccherà a Bieber?
La risposta a fine febbraio!