Se il volto di Cate Blanchett (che amo e seguo sempre con piacere) nella foto di copertina vi reca un certo turbamento come lo fa con me, preparatevi a un’ora e mezza di tensione perchè una volta iniziata la proiezione del film ne troverete molti altri, e anche peggio.
Cate Blanchett ci regala un’interpretazione intensa, premiata con un Award dalla critica di New York e a quanto pare in corsa anche per l’Oscar, che a volte calca e a volte calca di più, senza però mai risultare artificiosa. E’ sul suo personaggio che è incentrata l’intera storia, ma è l’attrice a renderla realmente interessante, perchè capace di canalizzare l’attenzione dell’obiettivo donando allo sfondo una sfocatura elegante che il regista non era riuscito a dargli.
Sebbene infatti questa di Woody Allen sia una delle migliori uscite della sua recente produzione, con un film drammatico travestito da commedia, mi sembra che si sia concentrato troppo sul protagonista e poco sul contesto in cui lo immerge, il che a causa della difficoltà, o impossibilità, di empatizzare con la sua Blue Jasmine, si avverte maggiormente.
Da quel cielo che fa da sfondo all’attrice nel poster, e richiamato dal Blue del titolo, e nonostante la brava Sally Hawkins, non arriveranno ganci a cui potersi aggrappare. Blu Jasmine è Jasmine, nel bene e nel male. Anzi soprattutto nel male.
Blue Jasmine è disponibile nelle nostre sale da giovedì 5 dicembre. Il trailer lo trovate qui.