Le follie di Lady Gaga: ecco per cosa spende 100mila dollari l’anno


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Lady Gaga
Lady Gaga

Che le star si concedano vizi costosissimi da rasentare la follia è cosa nota, ma la fissa di Lady Gaga per la biancheria da casa ha veramente dell’assurdo: la regina del pop spende cifre spropositate per le sue lenzuola e per assicurarsi che siano sempre pulite. Una fonte vicina all’artista ha riferito a Contactmusic che Gaga dorme solo su lenzuola di lusso italiane, biancheria pregiatisima con inserti rosa che la ventisettenne porta sempre in giro con sè e per cui spende la bellezza di 100mila dollari all’anno.

Più che un vizio una vera e propria ossessione maniacale: l’eccentrica popstar non accetta di dormire su lenzuola che non siano le sue italianissime firmate Pratesi, una delle più prestigiose aziende produttrici del settore, tanto da portarsele in viaggio ogni volta che si sposta per il suo lavoro.

Ma la mania di Lady Gaga, che sta per pubblicare il nuovo album ARTPOP, riguarda anche la pulizia. essendo una maniaca del pulito, ossessionata dalla presenza di germi e batteri, la popstar impone ai suoi collaboratori di pulire le lenzuola esclusivamente a secco e non lavarle con acqua: “Manda uno dei suoi assistenti per gestire, per quanto possibile personalmente, il lavaggio a secco” ha dichiarato una fonte vicina all’artista.

Insomma, Lady Gaga spende una fortuna solo per acquistare la biancheria da letto ed assicurarsi che sia sempre perfettamente pulita: inutile sottolineare lo scalpore suscitato da tali rivelazioni che suonano decisamente come uno schiaffo alla povertà. Inutile dire anche che certe aassurdità stridono nettamente con l’immagine di Miss Germanotta più volte premiata per la sua attività di filantropa.

Più volte Lady Gaga è stata riconosciuta come una delle artiste più impegnate nella beneficenza, oltre che nelle cause per i diritti civili di cui è diventata una bandiera. Sono note le sue donazioni per la ricostruzione di Haiti (500mila dollari, cioè quello che spende per la sua biancheria in cinque anni), il contributo di un milione di dollari alla Croce Rossa americana dopo l’uragano Sandy e la beneficenza per il Giappone colpito dal terremoto. Per non parlare del sostegno alla lotta contro l’Aids e alle battaglie per la causa LGTB, o al sostegno ai giovani attraverso la sua Born This Way Foundation. Ecco, pensare che spenda una così consistente parte del suo patrimonio in biancheria farebbe storcere il naso a chiunque.