Dopo la strage di Lampedusa, Ligabue e Jovanotti firmano per una giusta causa


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Ligabue
Ligabue

Sono scesi in campo Ligabue , Jovanotti e molti altri artisti dopo la strage di migranti di Lampedusa. La vicenda ha riaperto il dibattito politico sull’immigrazione e la necessità di rivedere le norme che regolano la materia, e così anche il mondo della musica e dello spettacolo si è mobilitato per provare ad imprimere una svolta in direzione di un maggiore rispetto dei diritti umani. Decine di personaggi della società civile, rappresentanti politici e delle istituzioni, artisti e professionisti dei settori più disparati hanno accolto l’appello del quotidiano Reppubblica per l’abolizione della legge Bossi-Fini, che prevede il reato di immigrazione clandestina, l’espulsione diretta degli immigrati senza permesso di soggiorno e la pratica dei respingimenti in mare. Tra gli oltre 40mila sottoscrittori dell’iniziativa, figurano musicisti di primo piano come Ligabue e Jovanotti, che nei giorni scorsi avevano espresso il loro cordoglio per la strage di migranti nelle acque di Lampedusa in cui hanno perso la vita oltre 300 persone aderendo alla giornata di lutto nazionale.

Oltre al rocker di Correggio e a Lorenzo Cherubini, anche altri artisti hanno aderito all’iniziativa del quotidiano, lanciata attraverso un articolo del costituzionalista Stefano Rodotà: “Non è degna di un paese civile una legge che accusa di clandestinità i sopravvissuti di una tragedia e che accusa di complicità i soccorritori. Cancelliamo lo scandalo della legge Bossi-Fini” recita l’appello di Repubblica.

Non poteva certo mancare la firma di Claudio Baglioni, che si è speso personalmente per dieci anni nella sensibilizzazione sul tema dell’immigrazione con la sua manifestazione O’Scià. Tra le firme anche quella di Francesco Guccini e Roy Paci.

Intanto un primo risultato è stato ottenuto in sede parlamentare: la Commissione giustizia del Senato ha dato il via libera  all’abolizione del reato di reato di ingresso e soggiorno clandestino, introdotto dal decreto Maroni del 2009 a modifica della Bossi-Fini, accogliendo l’emendamento presentato da due senatori del Movimento 5 Stelle (Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi), passato con il parere favorevole del governo e con i voti di Pd e Sel. E’ possibile contribuire alla raccolta firme sul sito di Repubblica.