
Ancora dubbi sulla designazione del premier ad interim per il governo egiziano. In un primo momento si era fatto il nome dell’ex capo dell’Aieia Mohamed El Baradei che sembrava essere ormai prossimo alla nomina. Poi qualcosa non è andato nei negoziati visto che il suo nome è stato immediatamente ritirato e messo in stand by. A fermarne la nomina sono state le attuali opposizioni, i partiti di ispirazione islamica dei Fratelli Musulmani e il Nour. Laico e progressista, El Baradei non piace alla fratellanza, come era ipotizzabile, ma anche al Nour che pure aveva accettato di partecipare al processo di transizione dopo la deposizione del presidente Morsi.
La presidenza ad interim allora ha ritirato il nome nella nottata in attesa di raggiungere un accordo con le opposizioni. L’idea di Mansour è quello di affidare a El Baradei il compito di formare un governo che sia l’espressione di tutte le forze politiche del paese in maniera tale da creare un terreno comune sul quale stabilire le prossime priorità del governo ad interim e stabilire un calendario elettorale.
Intanto la situazione per le strade però continua a peggiorare. Nelle strade del Cairo continuano a registrarsi scontri con il numero di vittime che continua a salire vertiginosamente. Secondo la stampa estera presente sul posto, la fratellanza avrebbe creato una vera e propria milizia pro Morsi che avrebbe il compito di battersi fino al martirio come richiesto negli ultimi giorni della sua presidenza dallo stesso leader deposto. Le principali potenze straniere sono molto preoccupate per la situazione di instabilità dell’Egitto e lo stesso presidente americano, Barack Obama è tornato a farsi sentire condannando senza mezze misure le violenze che si stanno verificando in un tutto il Paese.