E’ durato cinque ore l’interrogatorio di Fabrizio Miccoli presso la procura di Palermo. L’ex calciatore del Palermo calcio è stato ascoltato dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Francesca Mazzocco e Maurizio Bonaccorso, titolari dell’inchiesta che lo vede indagato per estorsione. Il calciatore è stato sottoposto ad un lunghissimo interrogatorio su cui però non ha proferito parola all’uscita dalla procura. In un primo momento era prevista una conferenza stampa alla fine dello stesso. Conferenza che è stata prima rinviata in tarda serata e poi posticipata ancora a domani mattina alle 10 e 30 quando Miccoli incontrerà i giornalisti all’hotel Excelsior di Palermo.
In quella sede il calciatore parlerà del lungo colloquio intercorso con i magistrati in cui ha provato a spiegare le sue ragioni riguardo le accuse che gli vengono mosse. Ad assisterlo nell’interrogatorio è stato il suo procuratore e legale di fiducia, Francesco Caliandro, che ha anche annunciato ai giornalisti che aspettavano l’uscita del calciatore dagli uffici della procura, il posticiparsi della conferenza stampa. Miccoli era stato letteralmente braccato dai cronisti al suo arrivo all’incontro con i magistrati. Occhiali scuri e abbigliamento sportivo, non aveva però rilasciato alcuna dichiarazione prima di parlare con i giudici.
L’accusa ai suoi danni è molto grave. I pm di Palermo gli contestano di aver utilizzato la sua amicizia con il figlio del boss della Kalsa a Palermo, Antonio Lauricella, per un recupero crediti in una delle sue attività commerciali nel capoluogo siciliano. Nel corso delle intercettazioni disposte a suo carico sono venute fuori anche frasi infamanti nei confronti del giudice Giovanni Falcone che hanno subito provocato lo sdegno di tutto il mondo sportivo e non. I tifosi del Palermo ed alcune associazioni antimafia ieri mattina hanno anche deposto una maglia del Palermo proprio dove è piantato l’albero dedicato al giudice antimafia.