Uccise la compagna e diede fuoco alla stanza da letto per cancellare le prove nonostante in quella accanto dormisse il figlio di undici mesi. Ad un anno dal delitto torna in libertà Ivan Forte, 27enne che uccise Tiziana Olivieri, di 40 anni ad aprile 2012 a Fontana di Rubiera, in provincia di Reggio Emilia.
Il provvedimento è arrivato per scadenza dei termini di custodia cautelare. Dopo un anno di carcere non è stato ancora fissata la prima udienza del suo processo. Non era necessaria nemmeno l’udienza preliminare visto che la procura emiliana aveva chiesto per tempo il giudizio immediato ma i dodici mesi previsti per legge non sono bastati al Gup che non è riuscito a fissare la prima udienza.
L’uomo, una volta arrestato confessò subito il delitto e permise alla procura di ricostruire subito l’accaduto nonostante un primo tentativo di occultamento delle prove con l’incendio. Da allora non è cambiato nulla e dopo un anno di reclusione allora il 27enne può tornare in libertà. Una libertà comunque limitata per alcune prescrizioni previste dal gip Antonella Pini Bentivoglio che ne ha disposto la scarcerazione.
Per prima cosa l’uomo sarà soggetto all’obbligo di dimora a Castrovillari, comune calabrese di residenza dei genitori. Lì dovrà poi presentarsi tre volte a settimana all’autorità giudiziaria e non potrà allontanarsi dalla propria residenza in orario notturno. Tutte limitazioni che però non valgono la tranquillità della famiglia della vittima che adesso si sente in pericolo soprattutto perché custode del bimbo. «Ha già confessato un omicidio, cosa gli vieta di venire a prendersi il bambino e di ucciderci tutti».