Quando in sala arriva un film di Tarantino, fuori dalla sala si scatena un putiferio.
C’è chi lo attacca, dicendo che i suoi film ispirano violenza (qui) c’è chi lo accusa, come il regista Spike Lee, di trattare con leggerezza un tema difficile come quello della schiavitù (qui), c’è chi lo difende, come il regista di Training Day Antoine Fuqua (qui. Non nel senso di link, ma che ve lo spiego ora), dicendo che Tarantino non ha neanche un osso razzista, che ciò che viene mostrato è realismo e non può essere ritenuto offensivo ma educativo.
I riflettori sono accesi e fa parte del gioco. Come fanno parte del gioco le interviste del regista, che stuzzicato sa bene che alzando leggermente il tono delle dichiarazioni, contribuisce alla propaganda del suo Django Unchained. Durante la sua intervista al The Late Late Show con Craig Ferguson, infatti parlando di Prometheus ha detto che il film girato impeccabilmente da Ridley Scott è stato molto fico da vedere, ma la storia aveva dei buchi e la sceneggiatura in alcuni passaggi sembrava proprio stupida.
Un esempio? L’arrivo sulla scena del cobra spaziale e la reazione dell’esperto in creature spaziali. Conclusione, a Tarantino Prometheus è piaciuto ma allo stesso tempo lo ha deluso.
L’intervista a Tarantino la trovate qui e qui. Io sono d’accordo. Voi?
Django Unchained arriva in Italia il 17 gennaio.