Che la competizione per aggiudicarsi la statuetta quest’anno fosse dura lo sapevamo.
Nella preselezione rientrano film come Amour del regista Michael Haneke, che si è aggiudicato la palma d’oro all’ultima edizione del Festival di Cannes, oppure il francese Quasi Amici di Olivier Nakache e Eric Toledano che ha sbancato a sorpresa i botteghini di tutto il mondo, o anche No film del regista Pablo Larraìn sulla dittatura cilena di Pinochet.
Ma che il film dei fratelli Taviani non rientrasse neanche nei nove film stranieri tra i quali si sceglieranno le cinque nominations, questo proprio non ce lo aspettavamo.
Cesare deve morire, vincitore dell’Orso d’oro all’ultima edizione del Festival di Berlino, di 5 David di Donatello e tanti, tanti altri premi, è un film intenso e profondo, in cui due registi ottantenni hanno dimostrato un coraggio che spesso manca anche ai più giovani.
Quali le possibili cause? Il dramma Shakespeariano già rivoltato in mille modi o il tema malavitoso italiano che, per quanto originale, il cinema d’oltreoceano guarda ormai con superficialità? Non lo sappiamo. Sappiamo solo che ci dispiace di non avere in gara un film tanto importante e valido. Di non essere riusciti neanche quest’anno, in cui probabilmente ce lo meritavamo, a partecipare alla corsa all’Oscar come miglior film straniero. Una corsa che manca dal 2006 con il film La bestia nel cuore di Cristina Comencini.
Qui di seguito i nove film ancora in gara:
Amour – Michael Haneke
Quasi Amici – Olivier Nakache e Eric Toledano
No – Pablo Larraín
War Witch – Kim Nguyen
A Royal Affair – Nikolaj Arcel
The Deep – Baltasar Kormákur
Kon-Tiki – Joachim Rønning e Espen Sandberg
Sister – Ursula Meier
Oltre le colline – Cristian Mungiu