“De Laurentis deve cacciare i soldi!”. “E Lavezzi dove va?”. Ma Cavani cosa fa?” La conversazione dei tifosi partenopei – ma l’esempio può agevolmente esser esteso a tutte le torcide italiche – scivola immediatamente sul calcio mercato. La compravendita degli atleti e l’argomento che più intriga gli appassionati perché alimenta la giostra dei sogni senza nessun controllo.
Tutti diventano capitani d’impresa, tutti sono esperti di transazioni internazionali, tutti almanaccano di fair play finanziario, clausole rescissorie, tetti agli ingaggi e diritti d’immagine, investimenti faraonici da fare con i soldi altrui che –notoriamente – sono i più agevoli da spendere. Tutti sono maestri di calcio mercato.
Nella disquisizione tecnico-finanziaria si aggiungono poi anche elementi eterogenei: le velleità di carriera modaiola o mediatica della bella fidanzata del calciatore che preferirebbe una destinazione di calcio mercato piuttosto che l’altra, la sistemazione immobiliare con attico vista Madonnina o Louvre piuttosto che Posillipo, le statistiche su furti e rapine nelle metropoli di destinazione, la bontà della cucina e del clima e così via discorrendo all’infinito.
A questo frenetico tourbillon di notizie, invenzioni e bufale provvedono anche i procuratori dei calciatori e la macchina dell’informazione che raggiunge – al tempo del calcio mercato – picchi enormi d’audience e vendite.
Tutto molto simpatico, divertente, coinvolgente. Sognare in fondo non costa nulla anche per un tifoso – che magari guadagna ottocento euro al mese – e contesta De Laurentis troppo parsimonioso negli ingaggi di top players – o presunti tali – che viaggiano vicino a due milioni di euro all’anno.
Nel calcio mercato vale tutto ed il contrario di tutto. Ma una cosa è certa! Sono sempre e comunque i soldi a decidere. I calciatori vanno dove sono i soldi! L’amore per la maglia, l’affetto per la città, l’armonia con i compagni ed il tecnico saranno pure importanti ma l’unico e vero elemento di valutazione sono le cifre dell’assegno. Niente di più e niente di meno con tanto di dichiarazione d’amore eterno alla maglia incorporata.