In realtà, ad essere incriminati, oltre alla Apple, sarebbero anche altre società che, allo stesso modo, subappaltano in Cina alcuni o interi cicli di produzione dei loro prodotti tecnologici. Ma proprio la Apple, da sola, avrebbe relazioni con ben 27 diversi stabilimenti che si liberano, appunto, degli scarti di produzione, soprattutto cromo, in tre punti diversi del fiume Nanpan: un danno incalcolabile non solo per il corso d’acqua, oramai compromesso per sempre dagli sversamenti, ma anche per le falde acquifere nelle vicinanze oramai inquinate, anche loro, irrimediabilmente, insieme ai terreni da sempre utilizzati per l’agricoltura.
Grazie a Weibo, un social network cinese e all’attivismo di parecchi volontari, sono state raccolte testimonianze e prove di quanto affermato. Secondo alcune stime non ufficiali, più in generale, Apple insieme ad altri produttori occidentali e nipponici, avrebbero causato la produzione di un milione di tonnellate di rifiuti pericolosi attualmente non trattati e dannosi per la salute umana.