Pur sottolineando che tali informazioni sono raccolte in modo anonimo, allo stesso tempo è stato effettivamente riscontrato un bug, nella mancata cancellazione dei dati in questione, rispetto all’ultimo utilizzo del dispositivo. Android, in questo senso, ha fatto sapere che il suo sistema prevede la rimozione nel giro di 48 ore, trovando il mix tra privacy e utilità del servizio.
Apple, inoltre, ha fatto sapere anche che la scoperta fatta da Peter Warden e Alasdair Allen è stata originata dalle “triangolazioni tra le reti WiFi e le celle dei ripetitori”. A Cupertino si sta lavorando sodo per tappare la falla al più presto.