L’esercito ha rispettato l’ultimatum che aveva dato al presidente dell’Egitto, Mahammed Morsi. Due giorni fa aveva intimato al leader dei Fratelli Musulmani di lasciare il suo posto entro quarantotto ore altrimenti sarebbe intervenuto direttamente per destituirlo. Alle 16 e 30 di oggi pomeriggio, l’ultimatum è scaduto e le forze armate hanno dato seguito al loro proposito cingendo d’assedio il palazzo presidenziale. Sfilando con i carri armati per le strade del Cairo, i militari sono entrati nel palazzo presidenziale dando vita al golpe militare. Il presidente Morsi è stato arrestato e trasferito all’interno della sede della Guardia Nazionale.
Dopo poco i militari hanno fatto filtrare la notizia secondo cui il presidente Morsi sia detenuto agli arresti domiciliari all’interno del palazzo della Guardia Nazionale. Con lui i militari hanno arrestato numerosi alti dirigenti dei Fratelli Musulmani impegnati nel palazzo presidenziale accanto al presidente. Al leader della “fratellanza” è stato anche proibito l’espatrio insieme ad un’altra serie di personaggi di spicco come la guida spirituale della Fratellanza Mohamed Badie e importanti leader come Khairat el Shater, Essam Sultan e Mohamde el Beltagui, tutti arrestati insieme al presidente. Attualmente l’esercito ha letteralmente assediato la città. Decine di centinaia di militari sono scesi nelle strade per presidiare completamente la città.
L’esercito sta occupando tutti i luoghi dove ci sono i sostenitori del presidente per evitare scontri con un grande dispiegamento anche di mezzi blindati. Morsi dal canto suo ieri aveva detto di non volersi dimettere perché eletto democraticamente. Una scelta su cui potrebbe ricredersi nelle prossime ore e che si augurano le democrazie di tutto il mondo che preferiscono le dimissioni volontarie alla destituzione ordinata dall’esercito che potrebbe provocare una frattura insanabile nel paese. In centinaia di migliaia intanto si sono riversati nelle strade e attendono l’annuncio della rinuncia alla carica del presidente.