A pochi giorni dalla conclusione della serie su Rai1 arriva la dura presa di posizione di Michele Zagaria contro la fiction Sotto Copertura: l’ex boss dei Casalesi, in carcere dal 2011 dopo l’arresto a Casapesenna messo in scena proprio nell’ultima puntata trasmessa lunedì 6 novembre, ha protestato attraverso i suoi legali contro alcune scelte drammaturgiche operate per raccontare la caccia all’uomo che ha portato alla sua cattura.
INTERVISTA A ERASMO GENZINI, IL NICOLA DI SOTTO COPERTURA – LA CATTURA DI ZAGARIA
Con una lettera indirizzata alla redazione de Il Mattino, che ne dà conto sulla sua versione online, lo studio legale Sartoris Lettieri “a nome e per conto di Michele Zagaria e della sua famiglia” ha sottolineato l’esistenza di “inesattezze e falsità che i nostri assistiti hanno già evidenziato ai vertici della Lux Vide e della stessa Rai“.
Ma c’è di più: gli avvocati di Zagaria, attualmente rinchiuso nel carcere di Opera, hanno depositato un ricorso cautelare presso il Tribunale di Roma per “difendere e tutelare la propria immagine ed identità personale“. La richiesta di risarcimento danni della famiglia Zagaria ammonta a 100mila euro, da destinarsi in caso di vittoria in beneficenza.
Nella lettera indirizzata al principale quotidiano di Napoli sono sottolineate le incongruenze tra la sceneggiatura e la realtà,
Ciò che viene narrato non è assolutamente realistico e molti sono i particolari inventati dagli sceneggiatori: uno fra tutti, e forse il più grave, quello che dipinge Michele Zagaria come un uomo attratto sessualmente dalla giovane figlia della famiglia che per anni lo ha ospitato: cosa che ha profondamente offeso e disgustato il nostro assistito. (…) Fin dove si può spingere la finzione?
Il Mattino ha interpellato l’attore Alessandro Preziosi, protagonista della fiction nei panni dell’ex capoclan: oltre a rimandare l’interrogativo della famiglia Zagaria alle scelte dei produttori, visto che a lui spetta soltanto la messa in scena della sceneggiatura, l’attore prova a spiegare che nell’adattamento televisivo di una storia vera sono inevitabili delle licenze drammaturgiche.
Certe storie e alterazioni, o meno, della realtà sono funzionali a creare un bilanciamento tra il bene e il male. Se si narra la tensione verso il male è solo per rafforzare quella tensione verso il bene. La fiction non racconta certo le perversioni di un uomo, ma è centrata sulle tensioni tra bene e male dove, questa volta, il male è sconfitto e vince la giustizia.
Le dichiarazioni di Preziosi non fanno altro che sottolineare quanto già letto nei titoli di coda della fiction, ovvero la precisazione che seppure ispirata a fatti reali (e girata in gran parte nei luoghi in cui questi fatti sono avvenuti), la storia è frutto della fantasia degli autori e di materiale romanzato per la messa in scena televisiva. Anche in sede di presentazione in conferenza stampa, gli sceneggiatori precisarono di aver operato delle ellissi temporali e di aver aggiunto vicende immaginarie ad un racconto ispirato dalla realtà.