I nativi digitali neanche sanno di cosa parlerò. Ma chi come me è nato nel secolo scorso ed è cresciuto con la televisione in bianco/nero capirà subito di cosa si tratta. Le trasmissioni cominciavano nel primo pomeriggio con la “tv dei ragazzi” per concludersi intorno alle ore 23.00 dopo uno sceneggiato, il film, il telequiz o il varietà a seconda delle serate.
Ma queste trasmissioni serali erano rigorosamente vietate ai minori. E non per i contenuti scabrosi che ormai imperversano ad ogni ora del giorno e della notte su tutte le emittenti. Lo spartiacque televisivo tra il giorno e la notte era “Carosello”. Dopo “Carosello” non c’erano santi. I grandi restavano davanti al televisore ed i bambini a nanna. Il sonno era una cosa seria, non andava turbato per nessuna ragione al mondo altrimenti la mattina dopo sarebbe stato complicato alzarsi in tempo utile per andare a scuola. La pubblicità non interrompeva i programmi.
Veniva irradiata nel corso di una trasmissione dedicata che andava in onda tra la fine del telegiornale e l’inizio del programma serale. “Carosello” era una collezione di mini-film ed al termine di ogni rappresentazione veniva reclamizzato un prodotto. Calimero il pulcino nero propagandava un detersivo, Jò Condor una marca di cioccolata, Pippo ippopotamo una marca di pannolini, Carmencita il caffè. Questi personaggi popolavano la nostra infanzia. Erano il mito di una generazione che sognava d’incontra l’olandesina della Mira Lanza o il Gigante Buono della Kinder.
Certo quelle di “Carosello” erano raffinate promozioni. Lo scopo era la vendita ma c’erano splendidi contenuti artistici. Adesso la RAI prova a riportare in auge “Carosello” dal prossimo lunedì 6 maggio ma ho paura che sarà molto difficile convincere i bambini ad andare a nanna dopo la trasmissione.
Ormai la televisione ha invaso ogni angolo della casa ed ogni attimo delle nostre vite. E’ accesa ventiquattro ore su ventiquattro anche se nessuna la guarda. Accompagna i bambini addormentarsi e li sveglia al mattino mentre storditi si preparano ad accomodarsi tra i banchi. Chissà se torneranno Carmencita e Jò Condor ? Di certo la televisione non tornerà al suo posto invasiva com’è diventata.