La decisione di Virginia Raggi di bloccare la candidatura olimpica Roma 2024 è figlia della paura e della demagogia del NO. Non riesco proprio a condividerla. Non voglio entrare nel merito della lotta politica consumata su Roma 2024. Non m’interessa lo scontro politico all’interno del Movimento 5 Stelle e con le altre forze partitiche. Constato con tristezza che ancora una volta ha prevalso la demagogia del NO! Non mi piace questa Italia e questa classe dirigente che dice no a tutto ma senza proporre valide alternative (leggi di più).
Il no a Roma 2024 è molto simile al No alle centrali nucleari salvo poi acquistare la stessa energia nucleare dalla confinante Francia; al no alle installazioni di nuovi ripetitori per la telefonia salvo poi frignare appena il campo scende di una tacca; al no a nuovi gasdotti per poi lamentarsi quando l’approvvigionamento energetico diventa precario per le tensioni politiche internazionale; al no all’alta velocità per fiondarsi poi sul primo FrecciaRossa in partenza.
Virginia Raggi è diventata il tedoforo di un’Italia moribonda, che ha perso il coraggio di osare e la capacità d’immaginare il futuro. Giusto temere che Roma 2024 potesse diventare un bancomat per malfattori, giusto rimarcare che Malagò e Montezemolo hanno fatto disastri con i Mondiali di Nuoto 2009 e quelli di Calcio del 1990. Ma allora perché non pretendere di cambiare il dossier, gli uomini, le strategie e cercare di ottimizzare l’opportunità olimpica?
Sarebbe stato formidabile se Virginia Raggi fosse riuscita ad organizzare Olimpiadi oneste ( come in Norvegia), ecologiche ( come Sidney), rivoluzionarie ( come Barcellona). Roma 2024 avrebbe potuto imporre un nuovo modello organizzativo sbattendo i mercanti fuori dal tempio. Virginia Raggi ha avuto paura, la paura di chi non costruisce ponti o grattacieli per timore di vederli crollare, la paura di chi non apre rotte di navigazione per la paura di affondare, la paura di chi non sa e non vuole prendersi le responsabilità di governare in modo innovativo ed onesto un paese ed è bravo solo a stare alla finestra criticando l’operato altrui e strillando NO!