Victor Osimhen dovrà indossare la maschera protettiva al volto fino al 31 marzo, ma già come dimostrato durante lo spezzone di gara (20 minuti in campo precisamente) contro il Bologna, essa non rappresenta alcun ostacolo per “l’uomo ragno” azzurro tant’è che proprio al Dall’Ara ha dimostrato di sentirsi subito pronto sotto ogni punto di vista. Nel match di campionato in programma domenica prossima 23 gennaio al Maradona, ovvero l’atteso derby contro la Salernitana, molto probabilmente il numero 9 sarà schierato in campo titolare.
Inoltre, durante la prossima settimana la maschera di protezione potrebbe subire delle modifiche: infatti, sarà rifatta con alcune indicazioni suggerite dal centravanti stesso ed ulteriori accorgimenti per alleggerirla e renderla più comoda. Come riportato ai microfoni di ‘Si Gonfia la Rete’, in onda su Tele A, il professore Gianpaolo Tartaro, ossia il chirurgo che ha operato il nigeriano qualche mese fa, è intervenuto proprio sull’argomento maschera. Il dottore ha messo in evidenza che tra 15 giorni dovranno ridurgliela, in quanto sta risultando piuttosto scomoda da portare ed ostacola Osimhen nei movimenti. L’intento è quello di ridurla nella parte bassa e nella zona di maggior interesse. La protezione non è assicurata al 100%, ma certamente lo aiuta molto. Diversi problemi riguardano l’arco zigomatico, perché in quel punto non si può sintetizzare, ma attendere che si formi il callo osseo.
Il professor Tartaro ha poi voluto trattare anche l’argomento operazione e tempi di recupero. Secondo lui questi ultimi sono stati rispettati a pieno e dopo 90 giorni dall’intervento chirurgico, ovvero per la super sfida contro il Barcellona, la cicatrizzazione dell’osso si fermerà e potrà ritenersi guarito. C’è un piccolo segnale che, però, tiene in allerta: ovvero la possibilità che Osimhen potrebbe riportare una nuova frattura in quella zona a seguito di un’eventuale botta. La speranza, ovviamente, è che non accada mai.