E’ fin troppo facile individuare nel cosiddetto “mainstream” uno dei nemici mortali della Musica oggi. Ciò, infatti, è effettivamente vero, ma non deve sgravare da responsabilità tutto quel sottomondo, definito “underground”, che dovrebbe incarnare modelli alternativi e che invece ricalca in tutto e per tutto inconsapevolezze, pose degli ambienti “ufficiali”. Aggiungendo in più tutta la ridicolaggine di chi dalla sua non ha neanche la celebrità, ma solo la frustrazione della sua irrilevanza.
Desiderare che le cose cambino non può prescindere dalla netta presa di distanza di certi comportamenti incapacitanti.
Oggi proveremo, con ironia, ad analizzare come certi ambienti si relazionano ai professionisti della carta stampata o della editoria musicale.
Ripercorreremo in 4 fasi l’accoglienza che deve aspettarsi il malaugurato critico musicale o musicologo che avesse l’ardire di toccare certi ambienti da studioso rigoroso e animato da una visione complessiva delle cose e non da “amico di”.
[Ogni riferimento a fatti o cose realmente avvenute non è affatto casuale]
FASE 1: Vi trovate nella vostra fase aurorale e state iniziando a pubblicare i vostri studi e articoli. In questa fase apprezzerete sicuramente lo spirito di squadra espresso da molti e riceverete supporto dalla intera comunità.
FASE 2: Sull’onda della prima visibilità comincerete a venire tempestati da richieste di vario tipo (recensioni, collaborazioni…) da parte dello stesso ambiente. Siete diventati il “caso” del momento e da parte di molti si avverte la necessità di sfruttare a proprio favore la (falsa) amicizia con voi esibita.
FASE 3: Il gioco sfugge di mano ai nostri manipolatori, poiché – se tutto procede bene – la vostra visibilità diverrà superiore rispetto a quella del vostro oggetto di studio. Si diffondono i primi malumori e le prime maldicenze. In questa fase, soprattutto, sarete voi ad essere accusati di avere sfruttato gli altri per i vostri vantaggi. In psicanalisi ciò viene definito “proiezione”…
FASE 4: Stanchi del circo che via via si sta scatenando attorno a voi, decidete di dedicarvi ad altri argomenti abbandonando al proprio destino questa comunità di immaturi patologici. Qualora la scelta dovesse rivelarsi redditizia – non solo per la vostra salute psichica – gli argini verranno abbattuti e verrete tacciati di ogni nefandezza possibile e immaginabile. D’un tratto coloro che si facevano i selfie con voi e vi imploravano di attenzione affermeranno di vedervi come una minaccia. Il gioco si concluderà qui sino a che un nuovo malcapitato dovesse finire inghiottito nello stesso ingranaggio.
Alla fine di tutto questo di solito la propria critica al mainstream finirà per dotarsi di strumenti critici più affinati, senza cedere alla emozionalità… Non tutto il male viene per nuocere!