Si intitola Everest il nuovo singolo di Alessio Bernabei, atteso per venerdì 5 febbraio 2021 in radio e negli store digitali.
Everest segue il singolo estivo, Trinidad, e promette di svelare il lato più vero e autentico dell’artista, almeno a giudicare dalle tre pillole video condivise sui social negli scorsi giorni.
Rimuovendo tutti i contenuti pubblicati su Instagram, Alessio Bernabei aveva lasciato intuire che a breve avrebbe svelato ogni dettaglio a proposito dei suoi nuovi progetti artistici. All’orizzonte per lui c’è un singolo in uscita venerdì 5 febbraio, il punto di partenza di un nuovo viaggio, come scritto dallo stesso cantante a fine gennaio.
“Un viaggio pretende un punto di partenza, anche se non sai dove stai andando.
Ogni volta che sono partito, partivo da me per arrivare a voi; è il momento di ricominciare, siete con me?”, le sue parole che avevano totalizzato più di 5.000 commenti entusiasti.
Alessio Bernabei è nato a Tarquinia (Viterbo), il 4 settembre 1992. Ha 28 anni ed è alto 1,83 m.
Alessio Bernabei racconta Everest
Everest è nata a giugno, quando l’estate era alle porte ma dentro di me era ancora pieno inverno – racconta Alessio. Mi sono trovato a riflettere su tutte le volte in cui mi sono arreso e mi sono ricordato dei “sorrisi falsi a mia madre” e poi morivo sul letto, sempre solo, sempre stanco ma con il sogno dentro. Credevo di riuscire ad amare una persona senza amare me stesso, ma non credo sia possibile.
Ho sempre voluto fare da paracadute agli altri per impedirgli di farsi male ma poi stavo male io. Everest continua Alessio, è un invito a trovare la forza di affrontare i mille ostacoli della vita per raggiungere un obiettivo più grande perché “anche il fiore più bello può crescere all’inferno”. Everest è anche una promessa: “Ci sarò se avrai bisogno di me”
Pillola #1
Dicono che in questo mondo i buoni non vanno da nessuna parte. Io sono sempre stato così. Un ingenuo, un genuino, ho sempre messo la felicità degli altri prima della mia, a costo di stare male, a costo di perdere. Stare lontano dalla musica è stato come prendere la tua vita, accartocciarla e provare a fare canestro nel buio. È stato come parcheggiare la tua moto on garage e non accenderla più, piena di polvere ma con tanti chilometri ancora da percorrere. Io ho un compito, una missione, partire per andare dalla gente, per ritrovarci un giorno senza nessun rimpianto finalmente, con qualche cicatrice, con qualche ruga in più e so che quella sarà la mia forza, quella sarà la nostra forza.
Pillola #2
Le persone che urlavano davanti al palco erano come fuochi d’artificio, era libertà, era lo spettacolo più bello mai visto, ma quando poi scendevo e tornavo a casa diventavo insicuro, avevo paura, sentivo che non avrei mai sopportato tutte quelle responsabilità. Sarò sempre debitore a tutte le persone che hanno fatto della mia musica un tetto sotto cui ripararsi.Ringrazio anche la vita per tutto quello che mi ha donato tempo fa e non ho mai apprezzato. Prima ero circondato da gente che non capiva chi ero in fondo e forse non lo sapevo neanch’io ho capito che la mia vita era legata solo ed esclusivamente a quello per cui non riuscivo a dormire la notte: la musica e le canzoni e che avrei voluto passarla raccontato quel particolare che solo io vedevo provando a scrivere la verità e le persone.
Pillola #3
Mi ritengo molto fortunato ad avere avuto due genitori che mi hanno spinto sempre verso i miei sogni. Che se anche a mia madre scoppia il cuore ogni volta che metto piede fuori casa, ha sempre pensato prima al mio bene e poi al suo, annullando la sua vita, come tutte le madri fanno. Buttarsi in questa vita è come l’Everest e ho sempre voluto fare da paracadute a tutte quelle persone che non hanno avuto le mie stesse fortune. Quella che ho scritto è una promessa per quelle persone che non mi conoscono e per quelle che ci sono sempre state.