Non prendete impegni per la fine di maggio ed i mesi di giugno e luglio. Il calcio italiano ed europeo prova a vincere la partita contro il Coronavirus. Si susseguono gli incontri ai massimi livelli per delineare una road map che permetta un graduale, controllato e sicuro ritorno alla normalità.
Naturalmente si tratta di ipotesi che, come suggerito anche nelle linee guida dell’Unione europea, dovranno esser valutate e praticate nel totale rispetto del bene primario della salute degli atleti e della popolazione. Il Coronavirus è un nemico arcigno e prima di dichiarar vittoria bisogna combattere ancora tante battaglie.
L’ipotesi che al momento sembra più praticabile è quella che emerge in queste ore dalla stanza dei bottoni della FIGC. I vertici del calcio italiano puntano sulla Coppa Italia per ricominciare a giocare. Già fissate due date, sempre Coronavirus permettendo.
Il 27 maggio dovrebbero scendere in campo Juventus-Milan per disputare il match di ritorno della semifinale della coppa tricolore. Il 28 toccherebbe invece a Napoli-Inter disputarsi l’accesso alla Finalissima. Una ripresa di altissimo livello con in campo quattro big protagoniste, seppur in modo diverso, della stagione.
Il 30 e 31 maggio ripartirebbe invece il campionato che dovrebbe concludersi il 2 agosto. Un calendario che consentirebbe anche di disputare la parte restante delle competizioni europee a squadre (incerta è ancora la formula) e di ripartire ai principi di settembre 2020 con il timing regolare della stagione in Italia ed Europa.
Le partite si giocherebbero a porte chiuse, le squadre sarebbero in quarantena permanente. Non si esclude che qualche squadra possa anche esser costretta ad “emigrare” verso altre regioni meno colpite dal Coronavirus per disputare le proprie gare casalinghe in campo neutro.
La ripresa del calcio rimetterebbe in moto l’economia sportiva ed avrebbe anche un enorme impatto emotivo sul morale di una popolazione stremata ed avvilita dalla pandemia.