Qual è il futuro del cinema? Se un po’ mi seguite, vi ricorderete che qualche post fa ho lanciato uno dei miei deliri visionari qui, a proposito di ciò che si potrebbe immaginare per il cinema del domani. C’è però qualcuno di un tantino più autorevole di me che, interrogato sulla stessa tematica ha esposto le sue idee; ha sicuramente più voce in capitolo, non fosse altro perché risulta essere un addetto al settore. Tale Francis Ford Coppola.
Il Maestro ha recentemente esternato alcune dichiarazioni riguardo la sua idea di cinema futuro. Coppola ha innanzitutto esaltato ciò che è sempre stato e che sarà il ruolo del cinema indipendente, ed ha auspicato una maggiore audacia nello sperimentare. In questo senso l’ultima prova che lui ne ha dato, è stata sicuramente con il suo ultimo film Twixt (ha giocato per esempio con un uso del colore per alcuni bizzarro), che in parte ha deluso le aspettative di fan e critici. Ma questo Francis Ford Coppola sicuramente lo aveva messo in preventivo, non lo ha spaventato. Quando si esce fuori da certi schemi, quando si ha il coraggio di osare, di provare altre soluzioni, risulta inevitabile andare incontro a critiche e malumori; non è sempre facile nè indolore abbandonare qualcosa a cui siamo abituati, per ricevere una novità, qualcosa a cui dovremo abituarci. E questo vale in molti ambiti, non solo per la cinematografia.
Ma torniamo a noi. Cosa ha quindi ipotizzato Coppola per il futuro? Semplicemente scenari ibridi per il cinema: una parte del film per così dire fissa e registrata più o meno nei modi tradizionali, una restante parte del film diversa, che potrebbe essere più o meno adattata per pubblici differenti ed usufruibile dal vivo. La differenza con un’ opera teatrale, in questo caso sarebbe data comunque da una buona parte del film registrata, e da un live che sta avvenendo probabilmente da qualche altra parte. Affascinante ? Pazzesco? Se ci si ferma un attimo a pensare/fantasticare su tutte le eventuali implementazioni probabilmente sì.
Per il momento il regista sta lavorando su di un progetto, di cui non si conosce il titolo, che riguarderà la storia di una famiglia italo-americana. Il regista, sceneggiatore e produttore, a differenza di suoi illustri e famosi colleghi (leggi Lucas e Spielberg), che si dimostrano pessimisti sul futuro del cinema a causa di mancanza di fondi, riesce ad intravedere ancora prospettive nuove, sconosciuti orizzonti, che vanno oltre l’uso e l’abuso di effetti speciali ed ultratecnologici; insomma si dimostra ottimista e visionario. D’altronde la voglia di sperimentare, giocare e azzardare dietro la macchina da presa l’ha sempre avuta. Non vuole perderla certamente adesso, come lui stesso ha dichiarato, a 75 anni. Al di là di ciò che ci riserva il futuro, meraviglia, e non poco, la voglia di rimettersi in discussione di questo grande cineasta, sinonimo di curiosità, di esplorazione, di passione; quasi al pari di un bambino alle prese con un nuovo giocattolo. Stay hungry stay foolish, Coppola sembra sicuramente tener fede a questa massima; che ben vengano le sue proposte. E non perché riesca difficile rifiutarle…