Se non conoscete la Napoli della Belle époque, vi siete persi un pezzo della città necessario a capirla fino in fondo. Proprio qui, nell’isolato della galleria Umberto I, nasceva il primo caffè chantant d’Italia: era il 1890, appena un anno dopo l’inaugurazione del Moulin Rouge parigino, mentre ai tavolini del Gambrinus sedevano i protagonisti della scena intellettuale. Luoghi ancora intatti, sospesi nel tempo, fortunatamente non straziati da interventi architettonici arditi ma preservati, grazie anche al vincolo posto dalla soprintendenza. Oggi il cuore vivace della Belle époque torna a battere in un altro locale di allora, grazie a tre imprenditori napoletani che oggi lo rilanciano con un format e un nuovo nome Le Cirque: sono Alessandro Migliarotti (marketing), Francesca Scarano (produzione teatrale) e Diego Santanelli(arte).
Tre profili professionali diversi, necessari a interpretare lo spazio molteplice e mutevole contenuto in circa 500 metri quadrati.
La promessa è animarlo da mattina a sera, proprio come un circo, in cui lo spettacolo è solo un assaggio dell’esistenza artistica dei protagonisti.
E dunque, inaugurazione mercoledì 2 aprile alle 19 e poi si parte: la programmazione comincia alle sette con il cornetto e prosegue fino alle 24, sempre accompagnati da performance teatrali.
Ovvero: il bar è aperto già dalla mattina, poi il pranzo, il thè del pomeriggio e la cena.
Ma la sorpresa è che il palcoscenico è offerto gratuitamente agli artisti per le loro prove e così è facile spiarli, a qualsiasi ora del giorno, mentre si esercitano. Quando il palco è libero, si proiettano vecchi cartoon e film di Charlie Chaplin. Nel weekend cena+spettacolo ed entra in ballo la compagnia stabile di Le Cirque: 22 tra musicisti, attori, circensi che si alternano con la direzione artistica di Francesca Scarano e la regia di Bruno Garofalo. Le produzioni in calendario permanente sono due: Naples Golden Century, pensato per i turisti e tratto da Novecento Napoletano e Le Cirque Naples, in cui sono protagonisti artisti circensi e di strada immersi nell’atmosfera del circo degli anni ’30.
Il 12 aprile, in un open day dalle 11 alle 18.30, si presentano i corsi di arte: pittura, metallo, cartapesta, ceramica, fotografia. Si terranno al secondo piano che farà anche da galleria, curata da Diego Santanelli. Come se non bastasse, la cucina è quella della tradizione, piatti di una volta, sapori conservati nella memoria gustativa, da ritrovare.
Una palazzina dell’arte, come la definiscono i tre autori del coraggioso progetto, che investono in cultura, lo fanno con competenza ed esperienza. E questo è un buon segno.
…e’ l’imitazione del Petit Circus Napolitaine,andatevelo a vedere su youtube…!!
Questo è l’ ex Bar Pippone ( il bar degli sportivi ) , non il Foyer del Salone Margherita !! Il Salone Margherita con la sua gloriosa storia non c’ entra nulla con questa iniziativa ! Il nome viene usato impropriamente solo per pubblicità , vi invito a correggere l’ articolo , in quanto il marchio è registrato ! Pasquale Barbaro