Lutto nel mondo del cinema: è morto Giulio Brogi, grande attore di cinema, teatro e televisione. Si è spento nella tarda giornata di ieri a Negrar (Verona) all’età di 83 anni. Nella sua carriera aveva lavorato in tantissimi film d’autore italiani: dai fratelli Taviani, a Paolo Sorrentino e da Liliana Cavani a Bernardo Bertolucci, Ermanno Olmi e Marco Bellocchio. Il pubblico lo ha visto proprio lunedì sera nell’ultimo episodio de Il Commissario Montalbano dal titolo “Un diario del ’43” in cui interpretava Carlo Colussi.
A partire dagli anni Sessanta si è diviso tra cinema e palcoscenico; tra i suoi ruoli più famosi, quello di un affascinante Enea nella storica serie Eneide del ’71 di Enea di Franco Rossi, conquistando gli spettatori del piccolo schermo. Al cinema lo si ricorda per le sue interpretazioni ne I Sovversivi, San Michele aveva un gallo, Sotto il segno dello scorpione (tutti i tre diretti dai fratelli Taviani); ma anche in Galileo (di Liliana Cavali); Strategia del ragno (Bertolucci); Il portaborse (di Daniele Luchetti); Il gabbiano (Marco Bellocchio); e La lingua del santo (di Carlo Mazzacurati), film commedia che si ispira a un reale fatto di cronaca. Dopo Montalbano, in televisione, lo rivedremo nella serie tv di Sky, 1994.
Nel 2015 aveva ricevuto la medaglia della città di Verona nel giorno del suo ottantesimo compleanno. Morto Giulio Brogi, scompare anche uno degli attori simbolo del cinema d’autore, che in una scena integrale del film Premio Oscar “La grande bellezza” raccontava al personaggio di Toni Servillo (Gambardella) cos’era per lui la settima arte:
“Il cinema è una possibilità di sopravvivenza di fronte alla delusione che ci offre ogni giorno la realtà (…). Solo in una circostanza la realtà rivaleggia con il cinema. Quando irrompe l’amore. (…) Il cinema è una folla radunata per vedere un semaforo. Che bellezza, che grande bellezza.”