Non si placa la battaglia tra il Movimento Cinque Stelle e la presidente della Camera, Laura Boldrini. Con i primi, soprattutto, impegnati in continui attacchi al vetriolo e la seconda tentata dal voler rispondere a tono ma frenata dal proprio ruolo istituzionale. Il risultato è una querelle senza fine nella quale si è inserito ancora una volta il leader dei cinque stelle, Beppe Grillo. Lo ha fatto con l’ennesimo attacco al presidente della Camera bollandola come “un oggetto d’arredamento del potere”.
L’ennesima accusa alla Boldrini è stata come sempre affidata ad un post sul suo blog inserendosi già nell’animata diatriba tra le due parti che ha raggiunto il culmine con la sospensione dei dodici parlamentari cinque stelle che avevano occupato Montecitorio. Difronte all’ultimo attacco del comico però sono arrivate le reazioni di diversi rappresentanti del mondo politico che si sono schierati con la Boldrini. A partire dal capogruppo al Senato del Pd, Luigi Zanda. «C’è molta volgarità negli insulti che oggi Beppe Grillo ha rivolto alla presidente della Camera Laura Boldrini. Una volgarità che purtroppo appare fondata su una gretta mancanza di riconoscimento del ruolo istituzionale ricoperto da Laura Boldrini in quanto donna».
A Zanda hanno fatto eco una serie di parlamentari donne che hanno definito le parole di Grillo «offese inaccettabili e incivili, accuse rozze e volgari – aggiungendo di sentirsi colpite in prima persona». A loro si è rivolto il ringraziamento della Boldrini che sul suo profilo Twitter ha scritto «Grazie alle parlamentari di diversi partiti per la solidarietà contro un’offesa a tutte le donne. Grazie a chi sta twittando #siamoconlaura».