Potrebbe essere già stasera la resa dei conti sulla questione della decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di senatore in discussione presso la Giunta per le elezioni e le immunità del Senato. La riunione di ieri si è conclusa in tarda serata e con la certezza di uno scontro totale tra il Pdl da una parte a difesa del proprio leader e dall’altra il Pd e il M5S che vogliono votare quanto prima per decretarne la decadenza dalla carica di senatore. Il risultato della prima riunione di ieri sera è stato il tentativo dilatorio del Pdl che però è riuscito ad ottenere un rinvio solamente fino a stasera quando il relatore dovrà presentare le proprie conclusioni e i singoli senatori dovranno intervenire in merito.
La relazione presentata dal senatore del Pdl Andrea Augello ha posto all’attenzione della Giunta tre questioni pregiudiziali per la votazione sulla decadenza. Tre questioni che non sono altro che i motivi per i quali la legge Severino non può essere applicata, a giudizio del Pdl, nel caso specifico riguardante Berlusconi. Si tratta in sostanza dei principi costituzionali che la legge Severino violerebbe se applicata al caso di specie ed in particolare l’impossibilità di applicare la norma in maniera retroattiva. Gli altri paletti posti dal Pdl riguardano il conseguente ricorso alla Corte Costituzionale, di cui dovrebbe però farsi carico il Parlamento, e soprattutto il già inoltrato ricorso alla Corte Europea per i diritti umani.
Secondo il Pdl sarebbe necessario attendere almeno il giudizio del tribunale di Strasburgo anche se la linea della maggioranza in Giunta è totalmente opposta. Di fatto i senatori di Pd e M5S hanno già ottenuto di votare stasera contemporaneamente sia sulle pregiudiziali che sulla relazione. Già dalla riunione di questa sera alle otto potrebbe essere bocciata la relazione di Augello che dovrebbe rimettere il proprio incarico ad un altro senatore che dovrebbe rirelazionare alla Giunta e permettere in quel caso l’effettivo voto sulla decadenza.
Un passaggio a cui probabilmente la Giunta non arriverà mai viste le minacce del Pdl di far cadere il governo nel caso in cui stasera dovesse arrivare parere negativo alla relazione di Augello. Uno scenario già prefigurato dai capigruppo di Camera e Senato, Brunetta e Schifani. Il primo a dare l’allarme è stato il secondo ieri sera a margine della riunione mentre stamattina il secondo avvertimento è arrivato dal rappresentante del Pdl alla Camera.