Nella storia di Chester Bennington la musica è protagonista sin dalla giovanissima età. Noto a tutti per essere stato il frontman dei Linkin Park, sin da 11 anni scoprì le sue doti canore grazie all’incoraggiamento di suo fratello, che notò in lui il forte talento.
La storia di Chester Bennington
Nato a Phoenix il 20 marzo 1976, Chester Bennington a soli 11 visse il trauma della separazione dei genitori. Suo fratello maggiore era un grande appassionato di musica, e grazie a lui scoprì i grandi classici del rock come i Rush e i Foreigners. A soli 2 anni imparò a cantare il primo brano, Hot Blooded dei Foreigners.
Dai 7 ai 13 anni subì molestie sessuali da un adolescente e navigò in acque insicure assumendo droghe pesanti, dall’LSD all’eroina. Nel 1995 si diplomò presso la Washington High School e iniziò a lavorare come barista presso il Bean Tree, una caffetteria. Nel frattempo, nel 1993 entrò come cantante nei Sean Dowell And His Friends con i quali incise una demo. Il suo primo approccio professionale nel mondo della musica iniziò con i Grey Daze, formazione grunge con i quali girò in varie parti dell’Arizon per poi incidere due album, Wake Me (1994) e No Sun Today (1996). Nel 1998 abbandonò la formazione e la sua vita cambiò per sempre.
I Linkin Park
Quando Mike Shinoda incontrò Mark Wakefield nel 1996, nacquero gli Xero. Successivamente Wakefield lasciò il progetto e gli Xero si ritrovarono senza un cantante. Nel frattempo alla formazione si erano uniti altri elementi, ma il microfono era ancora vuoto. Un conoscente del manager Jeff Blue indicò a Shinoda proprio Chester Bennington, che ricevette una demo degli Xero con i brani anche in versione strumentale. Bennington vi cantò sopra e inviò il risultato a Shinoda, che lo invitò a Los Angeles per un’audizione. Bennington non lasciò mai la formazione e cambiò il nome inizialmente in Hybrid Theory e poi in Linkin Park.
Il 20 luglio 2017 Chester Bennington si tolse la vita nella sua abitazione di Palos Verdes Estates, in California.