Potrebbero essere decisivi i giorni di questa settimana per il parco eolico offshore Odra in Puglia, a largo delle coste della provincia di Lecce. Il progetto è molto ambizioso e di certo fondamentale per la futura transizione energetica del nostro paese. Il dibattito resta acceso tra i vertici delle due aziende Renantis e BlueFloat Energy promotrici del progetto appunto e gli enti locali: vediamo dunque quali siano gli indubbi benefici dell’installazione del parco appunto e le pur giuste richieste della popolazione locale e dei relativi rappresentanti di Regione.
Il progetto
Il parco eolico offshore Odra in Puglia prevede l’installazione di circa 1.300 MegaWatt per una produzione annuale stimata pari a circa 4 miliardi di Kwh/anno (Kilowattora/anno). Semplificando, un simile risultato sarebbe sufficiente a coprire il consumo di oltre un milione di utenze domestiche italiane. Contemporaneamente, l’energia rinnovabile così ottenuta eviterebbe l’emissione in atmosfera di oltre due milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno.
Il parco eolico offshore Odra è previsto nello specchio di mare compreso tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca. Il profgetto prevede gli impianti ad una distanza variabile tra 12,8 e 24 km (limite aumentato del 30% dopo la fase iniziale di progetto e a seguito del dialogo con la popolazione locale) e ad una profondità compresa tra 100 m e 200 m. Le pale impiantate non avranno una fondazione fissa grazie ad una specifica tecnologia, nell’ottica di minimizzare gli impatti sull’ambiente marino e sul fondale.
I dubbi degli enti locali
Non c’è alcun dubbio sull’effettiva portata energetica del progetto appena indicato. Ma le autorità locali chiedono a gran voce (e giustamente) alcune garanzie per l’installazione del parco eolico offshore Odra. Queste le parole dall’assessora all’Ambiente della Regione Puglia Anna Grazia Maraschio: «Abbiamo previsto, fino al limite delle 12 miglia, un uso prioritario come “Paesaggistico culturale”. Dunque, in sostanza, le installazioni dovrebbero almeno essere previste dopo questa soglia che corrisponde a circa 19 km dalla costa (dunque ben più dei 12,8 previsti dal progetto ufficiale).
Entro il prossimo 23 marzo, ai avranno nuovi feedback relativi alla Valutazione di impatto ambientale cui il Ministero dell’ambiente e della Transizione energetica ha sottoposto il parco eolico galleggiante “Odra”. Magari, sui prossimi sviluppi della vicenda, ne sapremo presto di più.