I punti salienti della direttiva europea Case green, cosa comporta

Gran traguardo raggiunto dall'UE, i cambiamenti previsti in tutta Europa

direttiva case green

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Il Parlamento europeo ha approvato la cosiddetta direttiva europea Case green ieri 12 marzo con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti. Volendo essere più precisi, si tratta dell’Energy Performance of Building Directive, ossia l’Epbd che ha attraversato un anno di trattative prima del sì definitivo presso l’organo comunitario, tra le alterne posizioni degli Stati e dei partiti. I prossimi traguardi saranno dunque l’approvazione formale del documento presso il Consiglio e la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che ne sancirà l’effettiva entrata in vigore.

Cosa prevede la direttiva?

La direttiva europea Case green prevede un vasto piano di ristrutturazioni per gli edifici residenziali già costruiti, partendo da quelli di classe energetica inferiore e che dunque consumano e sprecano più risorse. Ad esempio, i condomini dovranno ridurre l’inquinamento provocato dalla loro abitazione del 16% entro il 2030 e per farlo, gli interventi saranno quelli già di scena per il superbonus: dunque cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie. Progressivamente poi, si dovrà arrivare ad emissioni pari a zero nel 2050.

Un caso a parte è rappresentato dagli edifici del tutto nuovi. Per la loro costruzione ci sono ora regole ancora più stringenti in merito alla coibentazione, l’impiego di sistemi di riscaldamento innovativi e, in particolare, anche relativi all’obbligo di impianto di pannelli solari.

Focus sulle caldaie e altri sistemi di riscaldamento

In merito all’impiego delle caldaie negli edifici, si prevede lo stop agli incentivi per quelle  alimentate solo a metano già dal 2025. Il loro bando sarà poi completo dal 2040, ossia da quando non saranno neanche più installabili. La normativa punta moltissimo invece sui sistemi ibridi, grazie alla combinazione di caldaie “classiche” e sistemi di pompe di calore. L’optimum sarebbe poi la completa elettrificazione degli impianti, sempre con l’ausilio delle pompe di calore già menzionate.

Finanziamenti in arrivo?

Per adeguarsi alla direttiva case Green sono previsti nuovi finanziamenti dell’UE? Purtroppo no, ma i Paesi della comunità potranno attingere ai fondi europei come il Fondo sociale per il clima, Recovery fund e i Fondi di sviluppo regionale per accompagnare i privati con sussidi, bonus e mutui agevolati.

Ora la palla passa ai singoli Stati membri dell’UE che dovranno pianificare internamente le strategie per rispettare gli obiettivi appena sanciti dalla direttiva Case Green. Sarà il nostro Governo a rendere note dunque alcune possibili misure di incentivo per i cittadini, probabilmente già nei prossimi mesi.

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