Nelle più belle canzoni dei Bon Jovi c’è tutta la storia dell’evoluzione del rock negli anni ’80, quando le chitarre distorte sposarono il romanticismo e raccontarono l’amore in tutte le sue sfumature, da quella più felice a quella più tormentata e tossica. Capitanati da Jon Bon Jovi, una delle voci più importanti della storia della musica, la band ha scritto una delle storie più determinanti per la storia della musica.
You Give Love A Bad Name (1986)
Rock, in una sola parola. You Give Love A Bad Name è forte di un riff magnetico e dell’intro vocale del frontman perfetta per un tifo da stadio. Ancora oggi il brano è una delle maggiori richieste durante i concerti.
Livin’ On A Prayer (1986)
Livin’ On A Prayer è un altro grande classico dei Bon Jovi, anch’essa grande presente durante i concerti. La storia dice che inizialmente il frontman non fosse sicuro dell’efficacia del brano, sulla quale invece erano certi il produttore Desmond Child e il chitarrista Richie Sambora. Il successo dimostra che per una volta Jon Bon Jovi si era sbagliato.
Bad Medicine (1988)
Bad Medicine racconta l’amore sotto il punto di vista della tossicodipendenza, una metafora che i Bon Jovi presero sul serio al punto di trasformarla in un successo internazionale al pari dei due singoli appena elencati.
Always (1994)
Always è una ballata struggente, nel perfetto stile dei Bon Jovi e del lento hair metal. La canzone è una disperata dichiarazione d’amore e il suo successo la porta a diventare il singolo più venduto nel Regno Unito nel 1994.
It’s My Life (2000)
It’s My Life non può certo mancare tra le più belle canzoni dei Bon Jovi. Il talk box di Richie Sambora, il ritornello liberatorio e il rock deciso che accompagnano un testo pieno di good vibes chiudono un cerchio: tra le parole, infatti, ritroviamo i Tommy e Gina già presenti in Livin’ On A Prayer.