Quando (What’s The Story) Morning Glory degli Oasis vede la luce, la cool Britain già scritta da Placebo, Blur, Radiohead e via discorrendo trova una nuova sfumatura. Non che i fratelli Gallagher non si siano già impegnati con Definitely Maybe (1994), ma con il secondo disco superano alla grande la prova, appunto, del secondo disco.
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- 03/06/2013 (Publication Date) - Sony Music (Publisher)
Dal Regno Unito manca ancora quella parte più rozza e spavalda, fatta di sbarbi incarogniti da una famiglia dissoluta, dalla provincia e da una politica in fermentato cambiamento: se Definitely Maybe ha innescato una bomba fatta di punk, beat, pop e una continua inversione dell’ordine degli elementi, (What’s The Story) Morning Glory degli Oasis ne definisce i contorni, con lo storytelling di Noel Gallagher ancora più scorrevole e disincantato, anche se più romantico, e un sound che colloca al meglio una band che ha già scritto la storia del pop britannico.
Inutile dire che il disco viene trainato da Wonderwall e Don’t Look Back In Anger, messe in diretta successione alle tracce 3 e 4 e di chiara matrice beatlesiana: due ballate micidiali, la prima dall’anima acustica e la seconda d’avorio, come John Lennon insegna. Non si possono trascurare, tuttavia, Champagne Supernova che strizza l’occhio alle super-ballad dal minutaggio infinito degli ultimi 50 anni e Cast No Shadow, ma fortunatamente il disco non è fatto solo di lenti.
A reggere il tiro c’è anche la title-track Morning Glory, con quell’animo rock’n’roll e inquieto che quasi sgomita con tutto lo scenario grunge di quegli anni. Va detto, a tal proposito, che il disco è il perfetto continuum di Definitely Maybe, con gli Oasis meno spavaldi e più rabbiosi, certamente più riflessivi ma consapevoli di essere le nuove rockstar con appena due album in libreria.
(What’s The Story) Morning Glory degli Oasis esce il 2 ottobre 1995 e segna il secondo punto fermo della band e della scena alternativa internazionale.