Depeche Mode, quando Dave Gahan tentò il suicidio tagliandosi le vene: “Era un grido d’aiuto”

Il 17 agosto 1995 Dave Gahan si tagliò le vene dei polsi

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Ph: Zyllan/Wikimedia


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Il 17 agosto 1995 Dave Gahan tentò il suicidio tagliandosi le vene, ma non solo. Per il frontman dei Depeche Mode fu il primo incontro con la morte, che di nuovo sarebbe avvenuto nel 1996 con una dose di speedball che gli fermò il cuore per almeno due minuti.

Quel giorno, invece, il 33enne crooner elettronico aveva svuotato una bottiglia di vino e ingerito una certa quantità di pillole di Valium. Poco dopo aveva telefonato alla madre e le aveva detto: “Voglio cambiare tutto”, una frase piuttosto ricorrente nella storia degli artisti che dopo anni di successi cercano una nuova strada per esprimersi e continuare a calcare i palchi e occupare gli studi di registrazione. Cosa passasse per la testa di Dave Gahan non è ancora chiaro. Di fatto, l’artista barcollò verso il bagno e si tagliò le vene dei polsi.

Nell’appartamento di Los Angeles arrivò Joel Brown del dipartimento di West Hollywood, che chiamò i soccorsi. Dave non aveva perso i sensi, ma farneticava cose incomprensibili. Fu trasportato al Cedars-Sinai Medical Center e lì lo costrinsero in una camicia di forza. Dave Gahan ascoltò con pazienza il racconto del medico che gli stava di fronte al risveglio.

I giornalisti arrivarono alla notizia solamente quando il frontman dei Depeche Mode lasciò l’ospedale. Il pubblicitario Michael Pagnotta, a stretto contatto con il cantautore, fu vessato dai quotidiani che chiedevano spiegazioni sul gesto estremo: “Rispettiamo la sua privacy”, rispondeva Pagnotta con fermezza. Joel Brown si lasciò scappare un “probabilmente è molto depresso, e sicuramente ci andò vicino.

Dave Gahan, infatti, qualche anno dopo riferì: Il mio, più che un tentato suicidio, voleva essere un grido di aiuto. Oggi fortunatamente la voce di Enjoy The Silence è ancora tra noi.

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