Patrick Zaki è uno studente e attivista egiziano, nato il 16 giugno 1991 a Mansura, in Egitto, da genitori di religione cristiana ortodossa copta. Laureato in farmacia alla German University del Cairo, si appassiona alla difesa dei diritti umani, in particolare quelli delle donne e delle minoranze. Nel 2017 inizia a lavorare per l’Egyptian Initiative for Personal Rights (EIPR), una delle più importanti organizzazioni per i diritti umani in Egitto.
Nel 2019 si trasferisce in Italia grazie al programma Erasmus Mundus, per frequentare un master in studi di genere e sulle donne presso l’Università di Bologna. Docenti e colleghi lo apprezzano per il suo impegno e la sua competenza. Nel febbraio 2020 decide di tornare in Egitto per una breve vacanza e per visitare la sua famiglia.
Il 7 febbraio 2020 viene arrestato all’aeroporto internazionale del Cairo dalle forze di sicurezza locali e viene portato in una località segreta dove, secondo gli attivisti, viene sottoposto a torture e maltrattamenti. L’accusa nei suoi confronti è quella di diffondere notizie false sui social network, incitare le proteste contro l’autorità pubblica e minare l’ordine sociale contro lo Stato egiziano. Le accuse si basano su alcuni post attribuiti a Zaki, ma che secondo i suoi avvocati sono falsi o manipolati.
Da allora, Zaki è sotto il giudizio della legge egiziana e più volte sono state denunciate continue violazioni dei suoi diritti fondamentali, tra cui la mancanza di cure mediche (soffre di asma), il rifiuto di visite familiari e legali, il prolungamento arbitrario della sua detenzione e il trasferimento nelle celle di isolamento. Il suo caso ha scatenato una forte mobilitazione internazionale con richieste al governo egiziano per la sua liberazione immediata e incondizionata. Tra le organizzazioni che si sono levate a sua difesa ricordiamo Amnesty International, Human Rights Watch, il Parlamento Europeo (con lo storico appello di David Sassoli), il Senato italiano, l’Università di Bologna, il sindaco di Bologna Virginio Merola e numerosi intellettuali, artisti e personalità pubbliche come Scarlett Johansson.
Nel dicembre 2020 Zaki viene insignito del Premio Martin Ennals per i difensori dei diritti umani, un prestigioso riconoscimento internazionale per il suo coraggio e la sua dedizione alle cause civili. Nel gennaio 2021 viene nominato cittadino onorario della città di Bologna. Nel novembre 2021 viene annunciata la sua scarcerazione dopo quasi due anni di detenzione ingiusta, ma non viene assolto dalle accuse che pesano su di lui.