Stavolta tocca ad Ambra Angiolini morta: la bufala del giorno è servita

Solito giornalismo di basso livello, che mira soltanto a raccogliere più click possibili in una manciata di ore

Ambra Angiolini

Ambra Angiolini


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Non poteva certo mancare la bufala del weekend, questa volta focalizzata su Ambra Angiolini morta. Si tratta di una notizia assolutamente inventata, che consente comunque di parlare nuovamente dell’attrice dopo il suo ritorno sotto la luce dei riflettori esaminato in passato sul nostro magazine in contesti completamente differenti. Importante capire in casi simili come abbia preso piede la fake news del giorno, alla luce di alcuni elementi che consentono di ricostruire correttamente tutta la vicenda. La premessa dalla quale partire, ovviamente, è che la diretta interessata sia viva e vegeta per fortuna.

Questa domenica si concentrano su Ambra Angiolini morta: la bufala del weekend è servita per tutti

In sostanza, stanno alimentando la fake news su Ambra Angiolini morta senza alcun motivo. La bufala del giorno è servita a partire da un post clickbait che sta girando soprattutto su Facebook. Come è stato riportato da alcune fonti in mattinata, alcune pagine all’interno del social di Mark Zuckerberg hanno semplicemente riportato la notizia secondo cui sarebbe passata a miglior vita una persona di nome Ambra. Fondamentalmente, l’affermazione non è falsa, ma solo aprendo il link ci si accorge che non si tratti della storica conduttrice di “Non è la Rai”.

Ora, tutti sanno che nell’immaginario collettivo per buona parte degli italiana Ambra Angiolini sia semplicemente “Ambra”. Per questa ragione, ‘giocare’ sul nome rappresenta un chiaro tentativo di clickbait. Insomma, ci lasciano credere che sia stata lei a perdere la vita, quando invece si tratta di una donna che con lei ha in comune solo il nome.

Occorre fare sempre molta attenzione a post di questo tipo, partendo dal presupposto che Ambra Angiolini non sia morta. Un modo furbo di ottenere click, visto che gli autori di questi post decisamente poco etici potranno sempre dire di non aver mai citato il cognome della persona scomparsa nel meme originale.

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