Lo sfogo di Aurora Ramazzotti contro il governo Meloni: “Bella me**a”, cos’è successo

"Paese retrogrado", Aurora Ramazzotti furiosa contro il governo Meloni dopo lo stop alle trascrizioni dei certificati di nascita dei figli delle "famiglie arcobaleno"

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I recenti sviluppi della politica italiana hanno portato allo sfogo di Aurora Ramazzotti contro il governo Meloni. Nelle ultime ore abbiamo tutti letto le notizie a proposito della decisione da parte del Comune di Milano di interrompere le trascrizioni dei certificati di nascita esteri delle “famiglie arcobaleno“.

Tutto sarebbe esploso a seguito di una circolare, e la notizia ha fatto subito il giro dei social e dei quotidiani online, e non sono mancati i commenti di chi si è scagliato contro il Ministro dell’Interno Piantedosi, già nel mirino del dissenso dopo quella dichiarazione sulla strage di Cutro.

Per l’opinione pubblica, quanto accaduto a Milano sarebbe una chiara espressione della posizione del governo Meloni nei confronti della comunità LGBTQ+ e che sottolinea una disparità tra i figli delle coppie omosessuali e quelli delle coppie eterosessuali. Tra chi si sta esprimendo contro il governo Meloni c’è anche Aurora Ramazzotti. In una storia Instagram, la figlia di Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker scrive:

“Mi viene da piangere a pensare a tutte quelle coppie meravigliose che si fanno un cu*o così per riuscire a provare la gioia di essere genitori, bloccate da un governo ossessionato con loro per ragioni che non reggevano nel 1800, figuriamoci oggi. Non solo verranno penalizzate delle persone meramente per il loro orientamento sessuale (quando in giro ci sono genitori etero violenti, ignoranti, tossicodipendenti che vengono costantemente denunciati e nessuno fa niente) ma anche dei bambini innocenti dovranno subire le conseguenze di questo Paese retrogrado. Il primo provvedimento del governo Meloni per i diritti civili. Bella me**a, complimenti“.

Per questo motivo centinaia di cittadini si sono riuniti sotto la Prefettura. Le proteste sui social non si placano, con molte voci che lamentano un passo a ritroso del Paese in termini di diritti civili.

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