Gli Articolo 31 difendono i Maneskin dal voto di Pitchfork e le critiche in Italia: “Non sanno cosa sia il rock”

"Quei poser alternativi di Pitchfork", così gli Articolo 31 criticano la webzine che ha demolito il nuovo album dei Maneskin

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Dopo il polverone sollevato dal voto di Pitchfork sull’album Rush!, in parte condiviso anche in Italia, gli Articolo 31 difendono i Maneskin e rilasciano sui social un messaggio sotto l’etichetta “opinione non richiesta”.

Il voto di Pitchfork

Il nuovo album dei Maneskin Rush! è uscito il 20 gennaio ed era una delle novità più attese del 2023. La band romana di Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio continua a collezionare numeri da record dopo lo slancio arrivato dalla vittoria al Festival di Sanremo e all’Eurovision.

Oggi, infatti, i Maneskin sono in assoluto un fenomeno mondiale. Per questo la loro musica finisce sotto l’occhio attento dei magazine più quotati a livello internazionale. Uno di questi è la webzine Pitchfork, che in una recensione ha dato voto 2 al disco. Non solo: gli autori hanno descritto Rush! come “monodirezionale” nonché terribile ad ogni livello immaginabile”.

L’autore Jeremy D. Larson, soprattutto, ha scritto: “Il loro successo viene da un talent e dagli algoritmi”. Questa colossale bocciatura del nuovo disco dei Maneskin ha avuto una grandissima risonanza sui social, con i fan accorsi per schiumare contro la webzine accusando l’autore di “invidia” e altri, i detrattori, divertiti dal giudizio negativo della rivista.

Gli Articolo 31 difendono i Maneskin

Gli Articolo 31 sono tornati insieme, e J-Ax e DJ Jad hanno anche fatto il loro approdo al Festival di Sanremo 2023 con Un Bel Viaggio. Quest’anno anche i Maneskin sono saliti sul palco come super ospiti insieme a Tom Morello.

In una nota pubblicata nelle storie Instagram, il duo milanese ha preso le difese della band capitanata da Damiano David e ha puntato il dito contro una certa critica italiana.

Ecco il messaggio:

“Opinione non richiesta ma che ci andava di esprimere. Siamo felici che una band italiana si sia fatta conoscere nel mondo con un genere non adatto a fare da soundtrack dei Sopranos. Siamo rincuorati dal fatto che ragazzi così giovani suonino strumenti e collaborino con delle leggende viventi al posto di scegliere artisti cool acchiappa stream. E a tutta la critica italiana che si gasa per quello che hanno scritto quei poser alternativi di Pitchfork vogliamo solo dire che voi il rock potrete studiarlo e acquisire conoscenza accademica e nozionistica quanto volete, ma ciò non vuol dire che sappiate cos’è. Perché non lo vivrete mai. Soprattutto non sarete mai rockstar. Thank you Maneskin for putting Italy back on the map”.

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