Il Marocco ha scritto una pagina importantissima della storia del calcio. Battendo il Portogallo di misura, il Marocco è la prima formazione africana a raggiungere la semifinale dei campionati del mondo di calcio. Per la prima volta nella storia tra le quattro grandi del calcio ci saranno due europee, una sudamericana ed un’africana. Grazie al Marocco, dunque , si allarga la geografia politica dello sport più popolare del mondo (leggi di più)
Una difesa solida, un contropiede micidiale, uno spirito di squadra enorme. Questi i “segreti” del Marocco che ha fatto impazzire di gioia i connazionali presenti in tutto il Mondo. Ma c’è da giurare che la simpatia per il Marocco aumenterà nei prossimi giorni. I tifosi neutrali tendono sempre a parteggiare per Davide al cospetto di Golia.
Il calcio africano da tempo non è più periferico e minore. Numerosi atleti africani sono protagonisti nei principali e più ricchi campionati europei. Ma le nazionali non avevano mai trovato troppa gloria al Mondiale di calcio. Il Marocco ha spazzato via questa tradizione negativa tagliando, con pieno ed inconfutabile merito, un traguardo storico. E gli africani non hanno alcuna intenzione di smettere di sognare. E se arrivi tra le prime quattro, come il Marocco, tutto davvero può succedere.
Il tanto, ipocritamente, vituperato mondiale di Doha ha dunque permesso di ottenere un risultato storico che supera il tradizionale duopolio Europa-Sud America innalzando anche l’Africa al rango dei continenti più blasonati. E’ una grande notizia che ci proietta verso il futuro e ci lascia immaginare un calcio sempre più planetario. Vedremo , adesso che il Marocco ha rotto il tetto di cristallo delle semifinali, cosa succederà in un calcio che la FIFA vuole sempre più globale allargando a ben 48 squadre la rosa dei partecipanti fin dalla prossima edizione prevista nel 2026 in Messico-Canada-Stati Uniti.
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Scompariranno già dal prossimo mondiale
Più che una vittoria della Fifa, è una vittoria del gioco del calcio: il Marocco è una splendida e inaspettata sorpresa del Mondiale. D’altronde, l’imprevedibilità è il sale del calcio: altrimenti sarebbe una minestra ribollita.