Kim, un campione che si scusa ma non cerca scuse per gli errori in campo. Il difensore non perderà scudetto in albergo e non si ammutinerà

Il vincente trova una strada, il perdente cerca una scusa. Kim indica al Napoli la strada per la vittoria

le scuse di Kim

Kim difensore del Napoli


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Il Napoli si gode il primato ed abbraccia Kim. Il difensore sud coreano è stato tra i protagonisti più importanti dello strepitoso inizio di stagione degli azzurri di Luciano Spalletti. Kim è diventato una diga insormontabile. Forza fisica, destrezza, velocità di gioco. Kim ha messo in campo le sue doti migliori oscurando persino il ricordo dell’amatissimo Koulibaly.

Anche ieri pomeriggio Kim è stato protagonista della vittoriosa partita contro l’Udinese. Ma stavolta non per il suo rendimento sul terreno di gioco. Ha compiuti degli errori, i primi della stagione, che hanno rimesso in bilico un risultato che sembrava blindato. La squadra è uscita indenne dal rocambolesco finale ed ha portato a casa i suoi tre punti nonostante gli svarioni involontari di Kim subito confortato dai compagni sul terreno di gioco e dal pubblico sugli spalti del Diego Armando Maradona.

Kim è uscito dal campo a testa alta. Per nulla scalfito nella sua determinazione e consapevolezza. Ma ha voluto pubblicamente ammettere il suo errore chiedendo scusa e promettendo di far tesoro della lezione (leggi di più)

Un gesto inconsueto per il mondo del calcio, quello di Kim. Di solito calciatori, allenatori, dirigenti piuttosto che scusarsi per i propri errori cercano scuse per ammantare le loro responsabilità. Un gesto quello di Kim che dimostra il valore dell’uomo prima che dell’atleta ed il senso forte di appartenenza ad una squadra. Kim ha stravolto gli schemi, è entrato a gamba tesa ripartendo palla al piede dando a tutti una lezione di vita: si vince e si perde tutti insieme!

Le scuse di Kim sono un gesto sincero. Il frutto di una cultura, quella orientale, che fin dall’infanzia punta al miglioramento personale nell’ambito di un team che sia una classe scolastica, un’azienda, una squadra calcistica. Le scuse pubbliche per un errore commesso rappresentano uno dei tasselli di questa filosofia di vita finalizzata a trarre dall’errore la lezione per migliorarsi.

Nelle scuole coreane i bambini si scusano per gli errori commessi che “offendono” la famiglia d’origine, l’insegnante, la classe e la persona medesima. Lo stesso avviene nelle aziende, nelle associazioni, nei gruppi sportivi. Si fortifica in questo modo il senso di appartenenza e di responsabilità. Il vincente trova una strada, il perdente cerca una scusa. Kim ha indicato a tutti noi la strada per la vittoria nello sport e nella vita. Di certo non perderà mai uno scudetto in albergo come il Napoli di Sarri o sarà protagonista di un ammutinamento come quello di Ancelotti.

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