Rivoluzione tasti sugli iPhone 15 ma solo per i Pro

L'analista Kuo dice la sua su una particolare scelta di Apple

iPhone 15

INTERAZIONI: 5

Ai più potrebbe sembrare assurdo parlare già di iPhone 15 ma così non è. Le anticipazioni sui prodotti hardware Apple sono all’ordine del giorno in qualsiasi periodo dell’anno, anche a sole poche settimane dal lancio commerciale degli iPhone 14 di questo 2022. Poi se a parlare è un’analista di spessore, noto e riconosciuto come Ming-Chi Kuo, è proprio il caso di prestare attenzione alle ultime voci.

Proprio Kuo ci prospetta, oggi 28 ottobre, un iPhone 15 con una piccola grande rivoluzione per i pulsanti di accensione e volume. L’analista parla proprio di tasti a stato solido, anche se non per tutta la gamma dei prossimi melafonini ma solo per gli esemplari Pro. La novità funzionerà come il sensore Touch ID introdotto su iPhone 7 e utilizzato ancora oggi su iPhone SE (2022) e il tutto sarà possibile grazie a due Taptic Engine aggiuntivi sui lati sinistro dei telefoni, a destro del telaio.

Magari è necessario qualche altro chiarimento per chi non ha idea di come possano essere i nuovi pulsanti accensione e volume per i prossimi iPhone 15. I tasti allo stato solido non saranno in rilievo rispetto alla cornice e non affonderanno fisicamente nel momento in cui saranno premuti. Piuttosto, queste sezioni delimitate offriranno un feedback tattile per confermare la pressione e che dunque il comando impartito è stato recepito dal dispositivo.

Perché la novità dei pulsanti dovrebbe giungere solo sui modelli di iPhone 15 Pro? Apple continuerà di certo, anche nel 2023 a diversificare i suoi modelli premium da quelli standard (probabilmente iPhone 15 e 15 Plus): le varianti più costose continueranno insomma ad avere diversi plus, anche per giustificare i prezzi maggiori di vendita. Altri eventuali differenziazioni di rilievo non mancheranno di venir fuori come anticipazioni già nei prossimi mesi

Sempre Kuo, per finire, ritiene che la scelta dei nuovi tasti per gli iPhone 15 farà da apripista per i produttori Android: tanti potrebbero scegliere la soluzione hardware oggi descritta già ad inizio 2023.

Continua a leggere su optimagazine.com