La serie Sopravvissuti è il Lost italiano? “C’è anche un po’ di Homeland”, parlano Lino Guanciale e il cast

Il cast, guidato da Lino Guanciale, il regista e il team creativo della serie Sopravvissuti parlano della nuova produzione tv

serie Sopravvissuti

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Il cast, il regista e il team creativo della serie Sopravvissuti hanno presentato la nuova co-produzione Rai Fiction, France Télévisions e ZDFneo, con Rodeo Drive e Cinétévé. La storia è, come si evince dal titolo, un racconto di sopravvivenza, quella che vivono un gruppo di donne e uomini a bordo di una barca, l’Arianna. Lungo il viaggio, una tempesta violenta li sorprende, costringendoli a naufragare. Dopo un anno, la loro imbarcazione viene ritrovata, e i sopravvissuti tornano sulla terra ferma, portando con loro tanti segreti. Cos’è successo veramente sull’Arianna?

Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, introduce la serie Sopravvissuti: “E’ una grandissima sfida narrativa […] Ci sono dodici persone che partono per un viaggio che diventa un action, un thriller, un mystery. Un mix di generi che si muove su due tempi, due fasi temporali – presente e passato.” La linea narrativa della fiction è molto “complessa”, spiega la direttrice Rai Fiction, che tuttavia piacerà al pubblico che non è abituato a questo genere di storie. “Il mystery è un genere che poco usiamo perché è complicato.”

La serie è un “esperimento tutto italiano”, conferma la Ammirati, girato in Italia e con una buona parte di cast italiano. Essendo co-produzione con Francia e Germania, in Sopravvissuti recitano anche attori francesi e tedeschi che hanno imparato a parlare la lingua italiana.

Il regista Carmine Elia ha parlato delle riprese: “Sono stato molto furbo. In acqua ho girato pochissimo. Ho girato molto sempre a terra perché la barca era in teatro. Loro non si aspettavamo le bombe d’acqua addosso, quindi per loro è come se avessero girato in acqua.”

Lino Guanciale, che interpreta il protagonista Luca, è intervenuto dicendo che girare la serie è stata un’avventura “molto appassionante” perché c’è stato un lavoro molto accurato dietro: “Noi abbiamo potuto proseguire il percorso dei personaggi, nella parte in studio, questo fa molto la differenza. Quando vedi che vengono date tutte queste condizioni per un progetto ambizioso, ti dici: devo farlo. Sei chiamato a dare più del massimo.”

Barbora Bobulova ha dichiarato che inizialmente non voleva fare questa serie perché: “Quando ho letto la sceneggiatura che sarei dovuta stare sei mesi su una barca ero terrorizzata. Odio le barche. Carmine mi ha convinto perché mi ha detto che giravamo tutto a terra, quindi mi ha portato su questa piattaforma e mi sono sentita sul set di un grande film. In mare vero siamo stati pochissimo.”

Sopravvissuti è una serie “universale”, spiega la Ammirati, che “parte da un principio morale:  Fin dove ti spingeresti per salvarti? E cosa siamo costretti a fare? (…) E’ una serie che ha come matrice Lost, e può essere tranquillamente esportato ovunque.”

Sopravvissuti può essere considerato il Lost italiano? “Lo sforzo è di competere con prodotti così ambiziosi”, spiega Lino Guanciale. “In realtà vorrei integrare con Homeland. Come Lost, racconta di una vertigine interiore profonda. Quello è un altro specchio in cui guardare per dei riferimenti.”

Sopravvissuti debutta su Rai1 il 3 ottobre in prima serata.

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