Quando è morta Lady Diana? Chi l’ha uccisa? Era incinta? Incidenti e complotti

Muore la Regina Elisabetta II e torna alla memoria la morte di Lady D, avvolta dal mistero. Incidente o complotto?

morte lady Diana

Wikimedia commons - Nick Parfjonov


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Quando è morta Lady Diana? Era il 31 agosto 1997 quando Lady Diana ci lasciava. Sono trascorsi più 25 anni da quel giorno ma il suo ricordo è ancora vivo nel cuore di tutti. E se ne torna a parlare con l’ascesa al trono di Carlo e Camilla. Se Diana fosse viva, oggi forse sarebbe lei la Regina consorte del Regno Unito, titolo che invece spetta a Camilla, moglie di Carlo dal 2005.

Un incidente, così venne archiviata la morte di Diana ma ancora oggi, 25 anni dopo la tragedia, tanti sono i dubbi in merito.

L’incidente

Il decesso avvenne in seguito ad un incidente stradale nella galleria sotto il Ponte de l’Alma a Parigi, nelle prime ore di domenica 31 agosto 1997.

Diana Spencer non fu l’unica vittima di quell’incidente. Morirono con lei il compagno Dodi Al-Fayed e Henri Paul, alla guida dell’auto. Le cause dell’incidente? Tantissime le ipotesi avanzate sin da subito, scartata dal giudizio popolare l’ipotesi della casualità. Si parlava piuttosto di complotto ai danni di Diana da parte della Famiglia Reale britannica, un omicidio mascherato da incidente stradale architettato dai Servizi Segreti per conto del Palazzo ma ciò che è certo è solo che alle 00:23 Henri Paul perse il controllo dell’auto.

La vettura sulla quale viaggiavano Diana e Dodi Al-Fayed sbandò improvvisamente. Un grande impatto si registrò contro il tredicesimo pilastro di sostegno del tunnel. Si disse che l’autista viaggiava a velocità sostenuta per seminare i paparazzi, che seguivano la coppia da settimane.

E furono proprio i paparazzi i primi a raggiungere il luogo dell’impatto chiamando i soccorsi. Diana, in quel momento, era ancora in vita, così come Rees-Jones, la guardia del corpo. Dodi Al-Fayed venne dichiarato morto all’1.32. Diana venne dichiarata morta alle 4.00 dopo essere stata rianimata sul posto e trasportata in ospedale, ma le lesioni interne erano talmente gravi che non c’è stato nulla da fare.

Trevor Rees-Jones fu l’unico sopravvissuto che dichiarò di non ricordare nulla dell’incidente a causa di un’amnesia.

Diverse le indagini condotte sulle cause: si conclusero addossando la colpa all’autista, che aveva fatto uso di alcolici e psicofarmaci, ma venne anche evidenziato che l’auto sulla quale viaggiava Diana sarebbe stata da rottamare diversi anni prima dello schianto e che la coppia non indossava cinture di sicurezza.

Le teorie del complotto

Nel 1998 iniziarono ad emergere le prime teorie del complotto, in seguito alla scomparsa improvvisa di diversi personaggi collegati alla morte di Lady Diana, inclusa quella della guardia del corpo Barry Mannakee. Le teorie vennero fortemente sostenute da Mohamed Al-Fayed, padre di Dodi.

A conferma delle teorie del complotto, le dichiarazioni giunte da Richard Tomlinson, ex agente dei servizi segreti che dichiarò che la causa dell’incidente fosse da ricercare nel comportamento di agenti del MI6 che utilizzarono raggi laser per accecare l’autista, che avrebbe così perso il controllo dell’automobile.

Il mandante dell’omicidio sarebbe il principe Filippo di Edimburgo e a conferma di questo è stata ritrovata anche una lettera di Diana, consegnata dalla Principessa al suo maggiordomo, in cui esprimeva la paura di morire proprio in un incidente d’auto manovrato dall’ex marito Carlo.

Alla base del presunto omicidio, pare, l’ipotetica gravidanza di Diana. Sembra infatti che al momento della morte, Lady D fosse incinta de compagno Dodi. Avrebbe messo al mondo un fratellastro dell’erede al trono di origini arabe, inaccettabile per la Royal Family.