Il nuovo singolo di Coez è Margherita, una ninna nanna sulle distanze da colmare (testo)

Margherita di Coez è una ballata dolcissima sulle distanze di una storia al capolinea. Ecco il testo del nuovo estratto da Volare

nuovo singolo di coez

INTERAZIONI: 0

Margherita chiude l’estate, e lo fa scegliendo il mare come protagonista. Il nuovo singolo di Coez, terzo estratto da Volare, fa dell’essenzialità la chiave di lettura per distendersi dopo i fasti della bella stagione e accogliere un mese controverso, quasi odiato come il lunedì.

Margherita è disponibile da oggi, venerdì 2 settembre, in rotazione radiofonica. Nel testo il cantautore di Nocera Inferiore racconta lo strazio della distanza, dove il mare fa da unità di misura tra il poeta e l’interlocutore, destinatario della nostalgia. Tra i due insiste una relazione complicata alla quale è difficile porre fine, nel tipico strascico che è l’effetto collaterale dell’abitudine e della zona di comfort.

Nel frattempo, Coez sta portando a termine il suo Essere Liberi In Tour che continua questa sera a Pavia nel contesto de La Città Come Palcoscenico. Si continua il 9 settembre ad Agrigento in occasione del festival Il Mito e si finisce il 10 settembre a Catania con l’ultima data del Vulcano Fest.

La versione di Margherita disponibile da oggi in radio è riarrangiata rispetto a quella contenuta nel disco. Alla produzione ci sono Sine e Valerio Smordoni, e – come già detto – l’arrangiamento è ridotto all’essenziale fino al mood della ninna nanna. Rilassante e pacifico.

Nelle ultime ore Coez ha diviso i fan esprimendosi su ciò che offre il panorama italiano di oggi. Nel farlo, Silvano Albanese – questo il vero nome – ha citato alcuni dei dischi più influenti dell’indie pop del 2016. Non mancano Calcutta (Mainstream), Gazzelle (Superbattito), Cosmo (L’Ultima Festa), Frah Quintale (Regardez Moi), Carl Brave e Franco 126 (Polaroid).

Coez cita anche il suo Faccio Un Casino e si domanda: “C’è stato un gran momento per la musica italiana, guardando la classifica mi chiedo se stiamo sbagliando noi qualcosa o non state capendo più un ca**o voi”.

Continua a leggere su optimagazine.com

Testo

Avevo tutto in mano
Mi chiedi: “Tutto che?”
Te che mi cercavi
Io che stavo fuori con le tasche vuote

Io che non mi sbagliavo
O almeno non su di te
Tu che mi sai colmare un vuoto come il mare
Fra la testa e il cuore
Un mare che, un mare che
Che non mi porta mai da te
Un mare che, un mare che
Che non ti porta mai da me

E tu m’aspetti fuori
Col motore acceso, in macchina
Dici stai bene sola
Ma se guardi fuori esce una lacrima

Da questi riflettori
Non ho imparato mai come si fa
Da tutti questi errori
Li guardo da fuori e me ne bastava la metà

Un mare che, un mare che
Che non mi porta mai da te
Un mare che, un mare che
Che non ti porta mai da me
Vorrei non ti facessi mai male
Nemmeno quando cadi
E guarda che se cadi è normale
E non lo so se tu mi cercavi
E non è vero che non siamo uguali
Ognuno cresce come può, come deve
Magari c’è un destino, però non ci vede
Quando gli passiamo accanto il più delle volte
Magari c’è chi ancora se la beve

Magari ancora scappo dalle ombre
Magari ancora gioco con le onde
Ma ora mi scotto pure di notte
La testa sotto con il mare forte

Un mare che, un mare che
Che non mi porta mai da te
Un mare che, un mare che
Che non ti porta mai da me