Spalletti ha ragione. E’ pagato per allenare il Napoli non per esser insultato. La Fiorentina chiuda lo stadio ai maleducati

Ma non mancano le critiche a Spalletti: è pagato anche per esser insultato e non avrebbe dovuto affrontare i tifosi

Lite Spalletti tifosi

Luciano Spalletti, allenatore Napoli


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Luciano Spalletti è finito nell’ennesimo turbine mediatico . Stavolta però non c’entrano i rapporti controversi tra Spalletti ed alcuni atleti amatissimi dal pubblico come Icardi all’Inter, Totti alla Roma, Mertens al Napoli. Hanno fatto il giro del mondo , le immagini della furibonda lite tra Spalletti ed un gruppo di tifosi della Fiorentina al termine del match disputato domenica sera all’Artemio Franchi (leggi di più)

Un litigio concitato del quale lo stesso Spalletti ha parlato a fine gara senza nascondere per nulla la sua rabbia. Spalletti ha riferito di esser stato insultato per tutta la gara. Insulti beceri e violenti rivolti anche all’indirizzo dei familiari più cari. Ed al fischio finale, Spalletti esasperato da tanta maleducazione ha deciso di affrontare faccia a faccia gli insultatori. Una goccia che ha fatto traboccare il vaso per il Napoli. Il club del presidente De Laurentiis è tra quelli più insultati negli stadi italiani.

Sono volate parole grosse tra Spalletti ed i tifosi viola , la prontezza di uno steward ha impedito che l’allenatore del Napoli fosse colpito da uno schiaffo mentre anche una bottiglia d’acqua l’aveva colpito sul capo. Una scena orribile quella della lite tra Spalletti ed i tifosi. Un pessimo spot per il calcio italiano all’avvio di una stagione dove bisognerà anche riscattare con il gioco e le emozioni la delusione per l’eliminazione dal Mondiale di Doha.

Sono scattate le indagini sull’accaduto. La Fiorentina ha ricevuto una prima sanzione. Ma la società viola non ha ancora fatto la cosa più importante: chiudere definitivamente lo stadio ai tifosi maleducati. Lo stadio è la casa del club mentre si gioca la partita. E se a casa tua insultano un ospite come Spalletti è tuo dovere intervenire a prescindere da ogni altra valutazione. Un club serio non sa cosa farsene di tifosi scostumati, violenti, beceri. Con un semplice gesto, senza attendere DASPO di Stato, la Fiorentina avrebbe potuto scavare un solco tra la propria dignità sportiva e la bestialità dei tifosi infami. Il club non ha avuto il coraggio di punire chi aveva insultato Spalletti per tutta la gara.

In tanti hanno criticato l’allenatore per il suo faccia a faccia con i tifosi ostili. Secondo costoro nello stipendio di Spalletti è compresa anche la voce insulti. Un uomo tanto pagato – sostengono costoro – deve far finta di non sentire, ignorare, passare oltre. Io credo che invece Spalletti abbia fatto bene a dirgliene quattro agli scostumati. Una cosa è fischiare un allenatore per il gioco della squadra ben altra è insultarlo negli affetti più cari. Lo stadio è un’arena. Un’imprecazione può sfuggire. Ma l’insulto di novanta minuti subito da Spalletti non è in alcun modo accettabile. Anche i santi qualche volta perdono la pazienza.

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