Vietata vendita auto benzina e diesel dal 2035, la seduta è tolta, o quasi. L’argomento del momento, sui social e non, è proprio il via libera dal parlamento europeo allo stop alle vendite delle auto ‘inquinanti’ con un totale di 339 voti a favore, 249 contrari e 24 astenuti, con l’obiettivo di arrivare ad una riduzione delle emissioni di CO2, ma sarà davvero così che andrà a finire?
In molti sono convinti che, prima dell’arrivo del 2035 e del vedere messe al bando le auto a benzina e diesel, l’UE potrebbe implodere portandosi dietro anche tutti i provvedimenti approvati e votati in questi anni, anche quelli legati all’ambiente e all’inquinamento. I politici provano a metterci la pezza ma i comuni mortali sanno bene che alcuni provvedimenti potrebbero essere meno drastici ma molto più vicini a noi in termini di tempo, è davvero così difficile da capire?
Sperando che nel 2035 avremo ancora risorse da difendere e per le quali combattere, la plenaria dell’Europarlamento ha avallato la proposta della Commissione europea di vietare le vendite di auto nuove a benzina e diesel approvando l’emendamento bipartisan ‘salva Motor Valley‘ firmato da eurodeputati italiani per prolungare la deroga alle regole Ue sugli standard di emissione della CO2 per i piccoli produttori di auto e furgoni.
Se è vero che da una parte il divieto potrebbe far respirare l’ambiente, dall’altra mette a rischio migliaia di posti di lavoro in tutte quelle aziende la cui produzione è legata ai componenti di auto non elettriche e che ora dovranno cercare di reinventarsi. Al momento la decisione sembra davvero frutto di un’utopia destinata a modificarsi nel tempo e sui social non si fa altro che discutere su questa scelta non senza ironia.
Il testo farà ora da base negoziale per le trattative che il Parlamento deve condurre con il Consiglio e la Commissione per un provvedimento finale che metta tutti d’accordo anche se non è chiaro quali potrebbero essere le scadenze di questo incontro/scontro che potrebbe avere ricadute sulle alleanze a Bruxelles in un momento molto delicato per la situazione russa.