A che punto siamo con il refarming in Umbria, 8 comuni in coda

Interventi nel vivo e alcune precisazioni da fare su alcuni lavori posticipati

refarming in Umbria

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In molti già sanno che è in corso il refarming in Umbria, ossia la riorganizzazione delle frequenze televisive a seguito del trasloco di diverse emittenti dalla banda 700 destinata agli operatori telefonici per la connessione di rete in 5G. Nell’ultimo blocco di regioni italiane interessate proprio dagli interventi tecnici risulta esserci proprio l’area geografica del centro Italia e ora sono stati forniti dettagli aggiuntivi che la riguardano.

Dallo scorso 31 maggio il refarming in Umbria è partito per le province di Perugia e Terni appunto. I lavori si protrarranno fino al prossimo 9 giugno ma ci sono dei distinguo da fare per gli interventi. Ben 8 comuni umbri (in particolare) saranno interessati dai lavori dal 13 al 17 giugno, quindi svariati giorni dopo la prima conclusione della tabella di marcia fornita dal Ministero dello Sviluppo economico. Per verificare se tra queste eccezioni c’è anche il proprio paese di residenza, bisognerà verificare in tempo reale la programmazione degli interventi dal sito Nuova TV Digitale.

Qualche telespettatore umbro, non a caso, sta riscontrando qualche problema di visualizzazione dei canali in questi giorni proprio a causa degli interventi in corso. Per questo motivo, sarà proprio il caso di procedere più volte all’operazione di sintonizzazione del proprio apparecchio per provare a rivedere i programmi proprio come prima delle operazioni di refarming. Nel caso in cui, soprattutto qualche emittente locale non sia più accessibile neanche dopo numerosi tentativi, sarà il caso di verificare che queste ultime non abbiano comunicato qualche specifico cambio di frequenza e dunque delle indicazioni puntuali sul da farsi per tornare a vedere proprio quanto desiderato.

Dopo il refarming in Umbria, la riorganizzazione dei canali riguarderà ancora Lazio e Campania, le ultime regioni italiane a non essere state ancora interessate dal processo pure peculiare per il passaggio al nuovo digitale terrestre DVB-T2 del 2023.

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