La questione del passaggio definitivo al nuovo digitale terrestre DVB-T2 va opportunamente ripresa in questo mese di gennaio 2023. Nel mese di dicembre, sempre per la TV italiana, c’è stato un passaggio fondamentale rappresentato dall’abbandono della codifica MPEG-2 a favore di quella MPEG-4 per la visione dei contenuti ad alta risoluzione. Ebbene, un primo innovativo step c’è stato ma non certo quello definitivo.
Oltre la questione della codifica MPEG-4, già in questa prima parte del mese di gennaio, si attendeva il salto vero e proprio al nuovo digitale terrestre DVB-T2, ossia alla nuova tecnologia di trasmissione avanzata rispetto all’attuale DVB-T capace di sfruttare la banda del 5G per migliorare sensibilmente il servizio. Per il momento tutto tace intorno all’ulteriore e significativo passaggio e la situazione potrebbe essere la stessa almeno per un po’ di tempo.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, attraverso il sito specifico Nuova TV Digitale, non ha affatto chiarito quali saranno le prossime tappe per lo switch off al nuovo digitale terrestre DVB-T2. C’è la concreta possibilità che, in effetti, il passaggio venga ritardato per una serie di motivi. Prima di tutto, anche l’introduzione alla codifica MPEG-4 è stata caratterizzata da qualche problema, tanto è vero che per giorni molte reti hanno continuato ad essere visualizzate anche in risoluzione standard e non solo in alta risoluzione appunto. Per un cambiamento ancora più importante come quello verso il DVB-T2, è plausibile che la tempistica si dilati ancora.
Per finire poi, il bonus TV per l’acquisto di apparecchi compatibili non è stato confermato dalla nuova legge di Bilancio. Chi avrà la necessità di acquistare un televisore o un decoder compatibile potrà dunque farlo solo senza incentivo. Proprio per questo motivo lo switch off potrebbe non essere così repentino, anche per dare maggior tempo ai cittadini di adeguarsi.
capace di sfruttare la banda del 5G per migliorare sensibilmente il servizi…
In pratica fate gli articoli senza avere la minima idea di cosa parlate.
La banda sopra 694 MHz era tranquillamente sfruttata sia dal digitale di prima generazione che dall’analogico.
Solo che lo stato l’ha venduta alle compagnie telefoniche e non sarà più usata per la TV, DVB-T o DVB-T2 che siano, non saranno più in grado di sfruttarla perché non solo hanno chiuso tutti i mux sopra i 700 MHz, ma i centralini ormai hanno tutti filtri attenuatori per difendersi dai ripetitori 4 e 5 G, per non mandare in saturazione prima il centralino e poi il tuner.
Le stesse antenne, quando non riprogettate sono come minimo filtrate.
Ricapitolando, prima lo stato ha venduto le frequenze occupate oggi dal 4G e passando da analogico a digitale non si è più stati nelle condizioni di sfruttarle, mentre prima si usavano Ch60-69.
Poi lo stato ha venduto quelle occupate o da occupare con 5G e già oggi sono non sfruttabili per la TV e non lo saranno nel futuro con DVB-T2, ch49-60.
Avete scritto la fesseria del secolo.
Non ci vuole chissà quale cultura specialistica per saperlo, basta leggere articoli di gente preparata.