Il dolore del padre di Michele Merlo: “Non condanno l’errore umano ma mi ha devastato la vita”

Il padre di Michele Merlo da Silvia Toffanin, nel ricordo del figlio scomparso a causa di "una sanità che non funziona più"

Michele merlo

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“Non mi aspetto nulla dalla giustizia e non condanno l’errore umano, anche se mi ha devastato la vita”, solo le parole del padre di Michele Merlo a Verissimo. Ospite del salotto di Silvia Toffanin, Domenico Merlo ha ricordato con sofferenza e dolore la prematura scomparsa del figlio. Avrebbe potuto salvarsi, Michele Merlo, se solo il servizio sanitario avesse funzionato come avrebbe dovuto.

Oggi è non è arrabbiato. Non condanna l’errore umano di chi ha sottovalutato il malessere di suo figlio Michele. Non ripone speranze nella giustizia ma vuole tenere vivo il ricordo di Mike Bird, questo il nome che il cantante aveva scelto per la sua partecipazione ad Amici.

Dalla tragedia è trascorso un anno. Oggi il padre di Michele Merlo ne parla a Verissimo, in esclusiva TV.

Quello che è successo a Michele è frutto di una sanità che non funziona più: il sistema ha subito dei tagli importanti e questo porta continuamente a situazioni drammatiche”, le sue parole allarmanti.

“I medici legali sostengono che bastava un esame del sangue per salvarlo. Aveva una probabilità dal 77% all’89% di guarire, in circa sei mesi, dalla malattia”, aggiunge. E se quelle analisi fossero state prescritte, forse oggi Michele sarebbe ancora tra noi.

Domenico Merlo si abbandona poi a un tuffo tra i ricordi e racconta il rapporto con il figlio Michele, un rapporto non sempre facile. 

Con lui ero un po’ duro perché provengo da una carriera militare, però nonostante, tutto ascoltava i miei consigli”, ammette. Con sua mamma, invece, Michele si apriva di più.

“Con la mamma invece si apriva molto, a lei raccontava anche le cose più intime”.

“Michele era un ragazzo sportivo e non aveva mai avuto problemi di salute. Era un grande artista, incompreso e un po’ burbero. Era un romantico ribelle. Forse questo mondo non era per lui perché era troppo sensibile, conclude.

Il 6 giugno, a un anno dalla scomparsa, allo stadio comunale di Rosà (Vicenza), ci sarà un evento per commemorare Michele.

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