Emozione e tenerezza protagoniste della cerimonia dei David di Donatello 2022

C’è un neo grande e insopportabile in questa serata speciale: nel ricordare infatti gli attori e le attrici, scomparsi nell’ultimo anno, vi siete dimenticati di citare il bravissimo attore Paolo Graziosi, protagonista dell’ultimo film di Nanni Moretti “Tre Piani”. Davvero Imperdonabile!


INTERAZIONI: 119

Alla cerimonia dei David di Donatello 2022 anche quest’anno l’emozione e la tenerezza sono state le protagoniste, innescate dai riconoscimenti attribuiti alla carriera di attori, attrici, registi.

Una cerimonia con varie standing ovation. Una è stata tributata ad Antonio Capuano, regista, autore e scenografo di 82 anni, nel momento in cui ha ricevuto il David speciale alla carriera consegnatogli da Paolo Sorrentino e un’altra all’attrice Giovanna Ralli, indimenticabile protagonista di tantissimi film, accompagnata con premura da Carlo Conti e Drusilla Foer sul palco

Antonio Capuano, “un maestro di libertà e vitalità che è l’unica cosa che conta di un film molto più della bellezza”: E’ stato il tenerissimo riconoscimento di sorrentino mentre gli consegnava il Premio.

La platea è stata travolta da un’ondata di emozione quando Capuano ha levato al cielo la statuetta dedicandola alla moglie scomparsa solo un mese fa e urlando con tutto se stesso il suo nome.

Non capisco perché applaudiate, non me lo merito”, ha detto il regista visibilmente turbato: “Ringrazio Piera (Detassis), tutti i componenti dell’Accademia, uno ad uno. Dedico questo premio alla mia ragazza che non c’è più, a Willye….(urlando il suo nome al cielo)”. Poi si è scusato con delicatezza per aver urlato.

Un abbraccio affettuoso e di complicità tra il mentore Capuano e il suo allievo Sorrentino. Che ha sottolineato: “Gli sono molto grato, lui mi ha assunto la prima volta quando ero ragazzo, in 3 secondi, senza che ce ne fosse un motivo valido. Non avevo mai lavorato prima, gliene sarò per sempre grato”. E sulla frase “Non ti disunire” fatta dire da Capuano, interpretato da Ciro Capano nel film “E’ stata la mano di Dio” – che ha ricevuto il premio per la migliore regia, per il miglior film e si è aggiudicato anche il David Giovani – Sorrentino ha confermato: “Non ti disunire me lo diceva davvero”.

Un’accoglienza scandita da standing ovation anche per Giovanna Ralli, icona di bellezza naturale che ha fatto sognare gli italiani, che ha ricevuto il David alla Carriera. Protagonista negli anni a partire dal dopoguerra, Ralli ha recitato con Renato Salvatori, Gassmann, Mastroianni, Sordi ed e’ stata diretta dai più grandi registi, da Rossellini a Scola, da Monicelli a Lizzani, per citarne solo alcuni. L’attrice che ha 87 anni di cui ben 70 di film alle spalle, evoca sempre quella rarefatta grazia ed eleganza e con garbo si è lasciata di nuovo accompagnare a scendere le scale da Carlo Conti e Drusilla Foser. Il premio alla Carriera lo ha ricevuto anche Sabrina Ferilli.

Tanti i momenti significativi della serata che hanno toccato la platea. Nella categoria miglior attrice non protagonista del film “È stata la mano di Dio” è stata premiata la brava attrice Teresa Saponangelo, mentre per il miglior attore non protagonista l’incredulo e commosso Eduardo Scarpetta, per la sua interpretazione in “Qui Rido Io” di Mario Martone.  Il giovane attore reduce dai recenti successi di Le Fate Ignoranti, Carosone, l’Amica geniale, ricorda l’episodio del padre Mario, autore, regista e attore, che aveva consegnato a Martone la sceneggiatura. “Non a caso ci sono due mario nella mia vita. Dedico il premio a mio padre, scomparso quando avevo poco più di 11 anni”.

Il premio per il miglior attore protagonista è stato consegnato ad uno stupito Silvio Orlando per la sua interpretazione in “Ariaferma“. “Voglio dedicare il premio a mia moglie Maria Laura che “non è morta,” sottolinea con ironia che, visibilmente commosso, la definisce “la migliore persona conosciuta in vita mia”. Per la miglior sceneggiatura originale il premio è andato a Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Valia Santella («Ariaferma»). Poi ha sottolineato i chilometri fatti per la tournèe teatrale e ha invitato tutti “ad alzare il culo”.

 “Freaks Out“, del regista Gabriele Mainetti vince per la migliore scenografia e per la migliore produzione. Mentre per il miglior Suono il premio va a “Ennio“, al film di Giuseppe Tornatore anche miglior documentario (Premio Cecilia Mangini).

Momento anche di grande esaltazione e di freschezza giovanile la statuetta è stata assegnata alla migliore attrice protagonista: Swamy Rotolo di soli 17 anni, per la sua interpretazione per “A Chiara”, emozionatissima e in lacrime. Mentre Laura Samani ha vinto il David per il Miglior esordio alla regia, premiata dai fratelli D’Innocenzo.

Gli altri premiati della serata. Miglior compositore: Nicola Piovani («I fratelli De Filippo») che non era presente; miglior acconciatura: «Freaks Out»; miglior canzone originale: Manuel Agnelli («La profondità degli abissi» per il film «Diabolik»); miglior scenografia: Massimiliano Sturiale e Ilaria Fallacara («Freaks Out»), miglior esordio alla regia: Laura Samani («Piccolo corpo»); Migliori costumi: Ursula Patzak («Qui rido io»); Ex Equo migliori autori della fotografia: Daria D’Antonio («È stata la mano di Dio») e Michele D’Attanasio («Freaks Out»); miglior trucco: Diego Prestopino («Freaks Out»); miglior cortometraggio: «Maestrale» di Nico Bonomolo; Migliori effetti visivi: Stefano Leoni («Freaks Out»)

La cerimonia ha tributato un sentito omaggio della sala per Monica Vitti, icona del cinema italiano e internazionale scomparsa quest’anno.

C’è un neo grande e insopportabile in questa cerimonia dei David di Donatello 2022. Nel ricordare infatti gli attori e le attrici scomparsi nell’ultimo anno si sono dimenticati di citare il bravissimo attore Paolo Graziosi, che ci ha lasciato da pochi mesi, protagonista dell’ultimo film di Nanni Moretti “Tre Piani”. Davvero Imperdonabile!