Banalità dell’orrore nel suicidio italiano

Samantha si affida a un'amica per un intervento estetico al seno; arriva a casa questa Pamela, brasiliana trans, e si mette a spararle silicone direttamente in corpo con le siringhe, finché l'altra non si sente male e spira tra le braccia del marito


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C’è un mondo, se si preferisce un’Italia, di sommersa infamia, di piccole storie di ordinario squallore eppure feroce, devastante. Una è appena emersa a Maranello, patria della Ferrari: una trentacinquenne, certa Samantha, ah questi nomi da teleromanzo, da reality per sognare una vita che non c’è ma poi ti stritola, si affida a un’amica per il fatale intervento estetico al seno; fatale sul serio, arriva a casa questa Pamela, brasiliana trans, e si mette a spararle silicone direttamente in corpo con le siringhe, una, due, quattro dosi finché l’altra non si sente male e spira tra le braccia del marito, conosciuto su internet dopo che il suo ex le aveva sparato in testa. Mentre la poveretta, che a 35 anni ha già 5 figli, agonizza, la trans Pamela raccoglie in fretta e furia le sue carabattole letali e scappa. Una giostra infernale dove tutti ciascuno a suo modo mettono i brividi per l’assurdità dei comportamenti. Ma quanti nell’Italia provinciale e tutto sommato presociale delle Samantha convinte che basti sognare per avere una vita da sogno?
Siccome non c’è limite al peggio, spuntano subito le amiche, “compagne di esperienze” e non ci vuol molto a capire, anche queste con facce preoccupanti e discorsi preoccupanti, di angosciante alienazione fumettistica: Samantha se l’è cercata? Ma quando mai, era una ragazza solare, una tosta, era amica di Pamela, lo avevano già fatto, si è fidata”. Di una che faceva l’estetista abusiva con quattro siringoni e sbarcava il lunario come “organizzatrice di eventi”, che in gergo sarebbe sfruttare l’esperienza nel giro della prostituzione promiscua per allestire orge tossiche. Tanto amica cara che se l’è filata lasciando l’altra a rantolare. “No, ma cosa dite, poi si è costituita”, spiega il suo avvocato che evidentemente le ha spiegato: se vai dai carabinieri prima che ti prendano loro, magari te la cavi.

A vederla per quella che è, una storiaccia di una violenza e di un abbrutimento abissali, ma quanti nell’Europa, nell’Italia allo spirare della sua civiltà? Non solo qui, certamente, ma è di questo nostro Paese folle che parliamo, cercando di capirlo, di raccontarlo e riuscendoci sempre più a fatica. Da una parte gli sciacalli da tastiera che scrivono una di meno, bene così, dall’altra gli sciacalli da intervista, Samantha una solare, una di noi. Una di voi sì, solare proprio no, non c’entra niente, non ha senso. Una in certo senso disperata, che non ragionava, specializzata nel mettersi in guai anche tragici fino a che non ne ha tratto le estreme conseguenze. Con 5 figli senza più madre, ma se gli esempi sono questi…
C’è un Paese sommerso, ma neanche tanto, che brulica, che sopravvive in termitai orrendi dove nessuno si conosce e tutti si mormorano, che si ammazza per assurdi slanci vitalistici, se preferite “solari” fin che non si brucia come Icaro o come Prometeo divorato dalle proprie pulsioni, da ambizioni straccione ma potenti, senza pensare alle conseguenze. E sono milioni e si fanno fuori a vicenda nei modi più strani e selvaggi, siringoni di silicone sparati dritti nelle tette senza pensare che così è il più orrendo dei suicidi. Nella convinzione che tutto vada fatto, che tutto possa funzionare, che niente possa aspettare anche se fuori c’è un genocidio, una rovina energetica, un crollo generale, un suicidio occidentale. Ma quello che conta è rifarsi il seno così come si pompa un canotto. Gente solare, gente tosta. Pamela Andress, che si è scelta per nome d’arte il nome delle dive in disarmo, ha preso 1200 euro per ammazzare un’amica alla maniera di Profondo Rosso. Adesso sta in galera smaniando per farsi invitare, intervistare, insomma vuol diventare famosa così ds allargare il giro dei clienti agli “eventi”. Ne ha ammazzata una in un modo atroce? Eh, che vuoi che sia, un incidente, poi la gente dimentica e resta solo la notorietà. Del resto chi è esce fuori restando pulito?
Una mostruosità irreversibile, incurabile, magari anche patetica ma non per questo meno spaventosa. Ma quante sono le Samantha e le Pamela nell’Italia del lungo, efferato suicido occidentale?