Sorrentino e gli altri: le nomination italiane agli Oscar 2022. Ce la faranno?

Oltre al regista di "È Stata La Mano Di Dio" sono candidati Massimo Cantini Parrini, costumista di “Cyrano”, ed Enrico Casarosa, regista del film d’animazione “Luca”. Tutti con un compito difficile

Oscar 2022

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Sono tre gli italiani che hanno ottenuto una nomination agli Oscar 2022 ormai prossimi, con la cerimonia prevista per domenica 27 marzo. Il nome più prestigioso, su cui sono maggiormente puntati i riflettori, è quello di Paolo Sorrentino, candidato per il miglior film internazionale con È Stata La Mano Di Dio. La seconda nomination è per il costumista Massimo Cantini Parrini, con Cyrano, condivisa con la collega britannica Jacqueline Durran. Il terzo è Enrico Casarosa, regista del cartoon Pixar Luca, per il quale ha ottenuto la nomination per il migliore film d’animazione insieme alla produttrice Andrea Warren. Quali sono le chances di vittoria dei nostri tre portabandiera?

Miglior film internazionale: la candidatura di Paolo Sorrentino

Paolo Sorrentino, come tutti sanno, non è nuovo alla ribalta degli Oscar. Ha già vinto la statuetta nel 2014 con La Grande Bellezza, nella categoria che allora portava ancora il nome di “miglior film straniero”, dicitura nel frattempo abolita perché ritenuta non politicamente corretta, sostituita dal più neutro “miglior film internazionale”. Allora, quando salì sul palco insieme a Toni Servillo e al produttore Nicola Giuliano, Sorrentino ringraziò le sue “fonti di ispirazione: Federico Fellini, Talking Heads, Martin Scorsese e Diego Armando Maradona”.

E il Pibe de Oro, insieme ad altre cose molto personali, autobiografiche, è anche al centro di È Stata La Mano Di Dio, grazie al quale torna alla nomination. Maradona nel frattempo è scomparso, ma continua a ispirare Sorrentino. Il film ha ottenuto il sorprendente endorsement di Robert De Niro, il quale, ha firmato una lettera su Deadline per sottolineare come, da italoamericano, abbia ritrovato nel film umori, caratteri e personaggi per lui incredibilmente familiari. A corroborare la nomination, sono arrivate altre candidature di peso: miglior film internazionale a Golden Globes e Critics’ Choice Award, due nomination ai Batfa, 3 agli Efa, gli Oscar europei. Nessuna statuetta fino ad ora. Basterà per vincere l’Oscar?

Toni Servillo, Teresa Saponangelo e Filippo Scotti in È Stata La Mano Di Dio

Quasi sicuramente no. Fatta salva la cenerentola proveniente dal Bhutan Lunana: A Yak in the Classroom, gli altri tre candidati hanno carte migliori. Tanto per cominciare, ognuno di essi ha più di una candidatura agli Oscar 2022, cosa che non può vantare Sorrentino. Partiamo con La Persona Peggiore Del Mondo del regista norvegese Joachim Trier. Ha anche una nomination per la sceneggiatura originale (a Trier e Eskil Vogt), vero punto di forza di una tagliente commedia perfettamente sintonizzata sui nostri tempi. Il film di Trier esibisce anche un palmarès di tutto rispetto: premio alla migliore attrice a Cannes per Renate Reinsve, che ha ottenuto anche la nomination di categoria ai Bafta, dove pure il film era candidato, esattamente come ai Critics’ Choice Awards.

Ancora più accreditato Flee, del danese Jonas Poher Rasmussen. Un film da record, primo della storia ad ottenere la nomination come film internazionale, documentario e lungometraggio d’animazione, trattandosi di un singolare ibrido, un documentario animato di spessore civile che racconta, con stile toccante e non spettacolarizzante, la storia di un rifugiato omosessuale afghano in Danimarca che ha nascosto agli altri e a sé stesso la sua tragica storia personale. Flee ha fatto incetta di nomination e premi in tutto il mondo (il database di IMDB ne calcola 140), impossibili da enumerare. E ha solide possibilità di vincere almeno una statuetta agli Oscar 2022.

L’osso più duro per Sorrentino però è il quasi certo vincitore di categoria, Drive My Car, del giapponese Ryûsuke Hamaguchi. Questo calibratissimo gioco tra Čechov e Murakami è il film d’autore dell’anno, con 4 pesantissime candidature all’Oscar: miglior film, migliore regia, sceneggiatura non originale e ovviamente film internazionale. È difficile che Drive My Car riesca ad aggiudicarsi uno dei primi tre premi, per i quali già l’essere in nomination è un risultato straordinario, anche se secondo gli addetti ai lavori la raffinata sceneggiatura dei destini incrociati approntata da Hamaguchi e Takamasa Oe potrebbe dare filo da torcere alla favorita Jane Campion de Il Potere Del Cane. La statuetta come miglior film internazionale però pare oggettivamente fuori discussione: Dive My Car ha già vinto Golden Globe, Bafta, Critics’ Choice Award, Independent Spirit Award. E ci fermiamo qui. Quella di Sorrentino, purtroppo, è una missione (quasi) impossibile.

Massimo Cantini Parrini: la grande bellezza dei costumi di Cyrano

Anche il costumista Massimo Cantini Parrini agli Oscar 2022 è alla seconda nomination, consecutiva, di una carriera in questi ultimi anni definitivamente esplosa (basti pensare che ai David di Donatello dal 2016 in poi ha vinto 5 premi di categoria in sei anni, praticamente una dittatura). L’anno scorso ottenne la candidatura dell’Academy con il Pinocchio di Matteo Garrone. E venne battuto da Ma Rainey’s Black Bottom: esito che, senza essere tacciati di campanilismo, può essere definito abbastanza scandaloso, se si pensa alla ricchezza immaginifica del lavoro svolto per il Pinocchio, tecnicamente assai più complesso di quello necessario per il molto tradizionale biopic in costume con Viola Davis e Chadwick Boseman.

Una scena tratta dal Cyrano con Peter Dinklage, con i costumi di Massimo Cantini Parrini

La nomination di quest’anno, insieme alla collega Durran, è per Cyrano, produzione angloamericana diretta da Joe Wright, a conferma della statura ormai internazionale di Cantini Parrini. Purtroppo le chances di Oscar sono risicate. La statuetta sembra una sfida a due tra Dune, già vincitore del Costume Design Guild Award per la categoria sci-fi (il riconoscimento del sindacato dei costumisti), con dieci nomination agli Oscar soprattutto nelle categorie tecniche; e Crudelia, film dimenticabile in cui il pezzo di bravura però sono proprio i costumi, lambiccati, virtuosistici, espressivi quanto e più degli stessi protagonisti. Costumi che gli hanno già fruttato Bafta, Critics’ Choice Award, Costume Design Guild Award per il “period film” E se non bastasse, di rincalzo ci sono La Fiera Delle Illusioni di Guillermo Del Toro e West Side Story di Spielberg. Insomma, Cyrano è destinato, secondo addetti ai lavori e scommettitori, a recitare la parte del fanalino di coda di categoria.

Luca, il film d’animazione diretto da Enrico Casarosa

Enrico Casarosa e la sfida dei film d’animazione

Anche il genovese regista e animatore cinquantenne Enrico Casarosa è alla sua seconda nomination all’Oscar, dopo quella ricevuta nel 2012, non tradottasi in statuetta, per il miglior cortometraggio d’animazione La Luna, sempre prodotto dalla Pixar. Questa volta per Luca, suo esordio alla regia in un lungometraggio, Casarosa s’è ispirato alle sue origini, inventandosi una storia fantastica ambientata nelle Cinque Terre liguri, un racconto coloratissimo come un film anni Cinquanta e pieno di un modernariato d’epoca da eterno Belpaese, come può piacere agli americani. Duole dirlo però, anche le sue quotazioni agli Oscar 2022 non sono incoraggianti.

Nella lotta fratricida con Encanto – prodotto dalla Disney, proprietaria anche della Pixar – pare che la Colombia inventata da Jared Bush e Byron Howard avrà la meglio sull’Italia in vespa di Casarosa, avendo già vinto il premio di categoria a Golden Globes, Bafta, Critics’ Choice Awards e Pga Awards (il riconoscimento del sindacato dei produttori). E in alternativa, una scelta meno scontata e sicuramente di maggiore valore, c’è il già citato Flee, il film che più merita tra quelli candidati, grazie alla sua animazione adulta e al sofferto racconto biografico.

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