Lina Sastri in “Eduardo mio” Maestro di vita e di palcoscenico al teatro Il Parioli di Roma

L’artista intreccia e utilizza nel suo filo di racconto tutta se stessa, racconta gli episodi, ricorda gli aneddoti di vita e di attrice fin dagli esordi del suo incontro con il grande commediografo e drammaturgo Eduardo De Filippo a cui è dedicato lo spettacolo


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Lina Sastri si muove con nuance di protagonismo assoluto sul palcoscenico de Il Parioli di Roma nello spettacoloEduardo mio” Maestro di vita e di palcoscenico, di cui firma l’ideazione drammaturgica e la regia. L’attrice è accompagnata da cinque musicisti: Ciro Cascino (pianoforte/tastiera), Filippo D’Allio (chitarra/mandolino), Gennaro Desiderio (violino), Gianluca Mirra (percussioni/batteria), Gaetano Diodato (contrabbasso).  Spettacolo davvero da non perdere, in replica fino al 27 marzo. Installazioni sceniche A. Kokonciski. La produzione è a cura di Artisti Riuniti – il Parioli.

Lina Sastri conosce bene i tempi della performance e li gestisce sapientemente con grande personalità scenica tessendo il filo di un racconto di grande seduzione, che conquista e accarezza costantemente il pubblico con il suo sguardo ammaliatrice e il timbro di voce non stentorea ma accattivante. Lina si muove con disinvoltura esibendo un leggero pudore perché il suo maestro aleggia sul palcoscenico e sembra lì che la guardi, che ascolti l’intonazione delle battute.

L’attrice intreccia e utilizza nel suo filo di racconto tutta se stessa, racconta gli episodi, ricorda gli aneddoti di vita e di attrice fin dagli esordi del suo incontro con il grande commediografo e drammaturgo Eduardo De Filippo a cui è dedicato lo spettacolo.

La Sastri è ben consapevole del fardello che si porta dentro e sul palcoscenico e nel suo lungo viaggio tra parole, poesia, canzoni e musica dosa con riconoscenza la sua voce e la lunga carriera professionale fatta di incontri importanti tra teatro, cinema e televisione.

C’è spazio anche per la commozione quando si chiede: “Cosa mi ha insegnato Eduardo? Il rispetto per se stessi, per quello che si è, il rispetto per la libertà dei propri pensieri.. Un prezzo che però si paga con la solitudine”.

E lei è fiera di guardarsi allo specchio, di raccontare la donna e l’artista senza filtri.

In questo spettacolo porto in scena un pezzo di cuore – scrive Lina Sastri – su Eduardo è stato scritto e detto tutto, io racconto di lui quello che so, quello che ho vissuto quando ho avuto la fortuna e il grande privilegio di conoscerlo, da giovanissima. Negli anni in me è emerso il ricordo vivo di lui, i silenzi, le pause, la voce, il rigore, la sensibilità, la grande lezione di teatro e di vita che mi ha donato, e, con il racconto, ogni tanto arriva qualche citazione del suo teatro e della sua poesia, insieme alla musica napoletana, che ci accompagna in questo viaggio. Eduardo mio perché racconto il mio Eduardo, quello che appartiene ai miei ricordi e alla mia vita di artista e di donna. Con sincero affetto e umiltà di allieva…

C’è anche un rigore storico letterario del suo excursus, non solo affettivo e professionale, quando racconta il ruolo della famiglia nel teatro eduardiano, di quello degli affetti, per arrivare alla donna con le sue ferite ma anche il coraggio che la contraddistingue nelle sue commedie, spaziando da Filumena Marturano che lei ha interpretato per la regia di Francesco Rosi, scelta dal compianto Luca de Filippo, da Natale in Casa Cupiello a Napoli Milionaria. Si sofferma sulla vita, sulla morte, sulla guerra, sul protagonista che ritorna dalla guerra e nessuno lo vuole ascoltare. E qui Lina Sastri abbassa lo sguardo perché non può non pensare all’attualità del conflitto in corso in Ucraina, alla consapevolezza di sentirla vicina, e alle trasformazioni e all’impatto che genera nelle nostre vite, così come quel protagonista eduardiano, Pasquale, che si sentiva estraneo alla sua famiglia perché così diversa da come l’aveva lasciata.

Un racconto originale intervallato da brani e canzoni della tradizione partenopea di cui lei è stata ed è una delle interpreti più dotate e famose, accompagnata nello spettacolo da eccellenti e raffinati musicisti che entusiasmano la platea del numeroso pubblico che la segue con affetto. 

“Eduardo era un uomo seduttivo” – dice Lina con convinzione –  e la sua ammirazione totale va al coraggio del maestro di aver saputo e voluto sperimentare nel teatro, e cita la passione di Eduardo per la drammaturgia shakespeariana di cui ha tradotto in napoletano e messo in scena La Tempesta.

L’attrice ricorda con tanti dettagli le prime esperienze di teatro, le prime lettura dei testi con il maestro ma anche i rimbrotti del drammaturgo. Cita un episodio di Natale in casa Cupiello, quando Lina che interpreta Ninuccia, figlia di Lucariello, mentre è riversa sul padre morente, ha un piccolo colpo di tosse che Eduardo scambia con un momento di commozione vera. E allora come per consolarla le dice in sottovoce “Non è vero” per ricordarle il distacco che le ha insegnato.

La forza scenica dello spettacolo sta proprio nel darsi totalmente a lui, all’affetto “per il suo Maestro, all’uomo dal carattere complicato, schivo, che in pochi sapevano comprendere”. E lei ci fa rivivere l’arte, la capacità di insegnare il mestiere dell’attore ma anche di saper trasferire tutto quello che Eduardo aveva imparato sul palcoscenico. “Era un uomo solo, con molte responsabilità e infiniti pesi – afferma Lina Sastri – nonché ricco di insegnamenti artistici che si traducevano in esempi e fatti più che in parole. L’ uomo Eduardo attraverso lettere, poesie e qualche citazione delle sue opere. Il tutto accompagnato dalla musica. Che lui molto amava”.

Ne viene fuori da quasi due ore sul palcoscenico una grande lezione di generosità e di sapienza artigianale che Lina porta in scena con una brillante padronanza e seduzione.

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